Con notevole ritardo, rispetto ai tempi canonici, considerato anche che i primi strilli silenziosi di qualche 5 Stelle indignato si erano fatti sentire subito dopo l’elezione del Presidente della Commissione Trasparenza, giunge una nota del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle che non grida ma denuncia dinamiche poco chiare.
In tal senso, per chiarire dinamiche che, invero, chiare non sono, è intervenuta una gola profonda dei 5 Stelle che ha messo in evidenza come il gruppo dei grillini si serva di un ghostwriter, di uno scrittore fantasma che provvede a elaborare i comunicati stampa che sono a firma del gruppo.
Il ritardo notevole nella diffusione del comunicato sarebbe dovuto ad un non meglio precisato conflitto di interessi del ghostwriter che agirebbe per altri attori della scena politica comunale e si sarebbe trovato in difficoltà nel trattare la materia ora per una parte, ora per l’altra.
La gola profonda avrebbe anche avanzato l’ipotesi che il ritardo sia stato funzionale a far decantare una situazione di scarsa importanza ma, comunque, per certi versi, imbarazzante.
Sta di fatto che i grillini ci sono rimasti male, non tanto perché hanno visto sfuggire la Presidenza della Commissione Trasparenza, quanto perché hanno considerato uno sfregio l’appoggio incondizionato, e senza riserve, all’altro candidato delle minoranze.
La nota dei 5 Stelle è dai toni assai concilianti, nulla di rivoluzionario, nei toni e nelle parole: “Ci sono dinamiche legate a intese, evidentemente sottobanco, che facciamo finta di non intendere ma che, in realtà, sembrano fin troppo chiare nel loro svilupparsi”.
“Ci sono – sottolineano ancora i componenti del gruppo M5s – regole non scritte, al di là della politica, che meritano, in ogni circostanza, di essere prese in considerazione.
Il nostro gruppo, espressione di una lista che ha riportato ben 6.200 preferenze, è risultato il più votato in città, alle scorse elezioni amministrative, per non parlare del fatto che il nostro candidato ha concorso al ballottaggio.
Ci saremmo aspettati una disponibilità al confronto da parte del Pd, per la presidenza della commissione Trasparenza, considerato anche la delicatezza del ruolo. E in effetti, dopo un consulto interno con la minoranza, il nominativo di un nostro rappresentante, Alessandro Antoci, è stato associato a quello di un altro componente della minoranza, il dem Mario D’Asta.
Non essendo stato trovato un accordo dall’opposizione, abbiamo proposto i due nominativi in seno alla seduta della commissione, dov’erano presenti pure i cinque componenti della maggioranza.
Il caso, chiamiamolo così, ha voluto che le preferenze della maggioranza fossero tutte indirizzate verso D’Asta.
Nulla da ridire nei confronti del collega del Pd. Ma ci lascia quantomeno perplessi questo orientamento unanime da parte dei consiglieri della maggioranza. Che hanno, evidentemente, avversato il nostro rappresentante.
Se poi, con la memoria, andiamo a quanto accaduto in occasione dell’elezione del presidente del Consiglio, allora ci sembra che le perplessità da sciogliere siano più d’una.
Cioè, mentre il Pd a livello locale tuba con una Giunta di centrodestra, a livello nazionale avversa l’alleanza Lega-M5s, Lega che fa parte integrante del centrodestra. Se è coerenza, questa…
D’altro canto, la destra e la sinistra trovano sempre la quadra contro il Movimento Cinque Stelle soprattutto quando ci sono da salvaguardare posizioni e interessi che non siano quelli dei cittadini.
Questa, a dirla tutta, potrebbe sembrare una di quelle volte in cui a pensar male ci si azzecca.
Noi, però, non vogliamo polemizzare in maniera strumentale. Auguriamo buon lavoro a D’Asta e continueremo ad essere vigili per denunciare ulteriori accordi sottobanco (ce ne accorgeremo immediatamente) che andrebbero a svilire il ruolo dell’opposizione.
Quello che conta, in questa fase, è far sì che tutti possano svolgere appieno le proprie funzioni, nel rispetto dei ruoli, per tutelare al massimo le esigenze dei ragusani e della città”.
In definitiva una nota tutta basata sul politichese, attorno ai rapporti 5 Stelle – PD, che sfiora solamente la posizione assunta dal gruppo PeppeCassìSindaco che si è trovato, unanimemente, sulle posizioni del PD e del suo candidato in particolare, posizioni su cui si ricama da giorni e che si sono palesate anche dagli interventi in aula di elementi della maggioranza che hanno scambiato convenevoli affettati con D’Asta.
Questa era l’occasione per chiedere al Sindaco le motivazioni della ricerca di una pax politica che, considerato lo scambio di invettive, nella campagna elettorale, sembra, quantomeno strana e fa nascere interrogativi su come la possono prendere gli elettori conservatori moderati di destra e gli alleati di Fratelli d’Italia che possono non vedere con piacere vicinanze di nuovo tipo, peraltro non strettamente necessarie.
I 5 Stelle, o il loro ghostwriter, hanno preferito mantenersi sul morbido, forse non sono veramente indignati.