“Ars, ennesima giornata inutile o quasi. Governo Musumeci peggio del previsto”, titolava una nota del capogruppo del Movimento 5 Stelle all’ARS, Valentina Zafarana, che aggiungeva: ”Eravamo preparati al peggio, ma Musumeci è andato oltre. A quasi un anno dal suo insediamento la montagna di promesse della maggioranza non è riuscita a partorire nemmeno il classico, misero topolino. E la Sicilia aspetta, e spera sempre meno”.
Il problema è che l’indifferenza si sta diffondendo anche fra quanti avevano brindato all’ascesa di Musumeci e di un governo di centro destra, ma la fiducia maggiore era negli uomini della destra che avrebbero dovuto riportare un po’ di ordine, dopo le tragedie di Crocetta e del Partito Democratico.
Per primi gli stessi esponenti della destra restano delusi, bastino solo le ultime nomine per gettare nello sconforto fior di militanti che vedono un ultimo arrivato, da altre anonime sponde e per convenienze elettorali, nominato ai vertici dell’IRSAP sulla falsariga delle scelte di uomini di fiducia del Presidente.
Ha ben poco da lamentarsi, per la nomina in questione, l’on.le Nello Dipasquale per la campagna di lottizzazione del presidente Musumeci nel posizionare gli amici e gli elettori, perché non è che il PD avrebbe utilizzato criteri di scelta tanto diversi dalle nomine clientelari, ma sono tutti segnali precisi di uno scontento dilagante.
Anche per la sanità, che, come vedremo ci interessa assai da vicino, c’erano grandi aspettative, tutte tradite, o quasi.
Nuove nomine e conferma di commissari ai quali è stato anche detto di preparare le valige: cerchiamo di chiarire, limitandoci al nostro territorio.
Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, che ha giudicato illegittime molte delle nomine che risalivano al governo Crocetta, l’attuale governo ha confermato, con scadenza di 45 giorni, molti dei commissari attualmente in carica, con funzioni straordinarie.
La novità è che gli stessi, ove fossero scelti dall’apposita commissione per la carica di Direttore Generale, – la selezione è in fase conclusiva – non potranno essere destinati alla sede dove hanno già lavorato come commissari.
In pratica, il dr. Lucio Ficarra, attuale Commissario dell’Azienda Sanitaria di Ragusa, confermato per altri 45 giorni nella stessa sede, ove risultasse prescelto nella rosa dei nuovi Direttori Generali, non resterebbe a Ragusa.
Usiamo il condizionale, perché in politica si assiste a tutto e al contrario di tutto, ma una simile regola di ordine generale, sbandierata dalla stampa, difficilmente potrebbe essere aggirata.
Al di là delle valutazioni sulle scelte dell’Assessore regionale, possiamo trarre una conclusione da queste decisioni: è chiaro che l’apertura del nuovo ospedale è rimandata all’arrivo del nuovo Direttore Generale che non potrà avvenire prima di metà novembre, sempre che tutto fili liscio.
Riteniamo che in 45 giorni non ci siano i tempi per il trasferimento dei reparti, senza dire che sarà già nella mente dell’assessore e del Presidente della Regione chi dovrà godere della passerella per l’inaugurazione dell’ospedale di contrada Cisternazzi.
Un ennesimo rinvio, dopo che l’assessore comunale di Ragusa, Luigi Rabito, primario di Anestesia e Rianimazione del Civile, aveva fatto intravedere i primi passi per l’avvio del trasferimento, fra cui una sorta di simulazione che sarebbe dovuta avvenire nella prima quindicina di settembre.
E speriamo che non ci siano improvvise elezioni di mezzo, perché sappiamo che l’assessore regionale rifugge da inaugurazioni in tempo di campagna elettorale, anzi, speriamo di non arrivare alla primavera, al tempo delle europee.
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