Le giornate del Fai d’autunno consentiranno a migliaia di visitatori di scoprire chiese, palazzi, castelli, siti archeologici, conventi, giardini, musei e perfino borghi. E’ la sicilai “segreta”, quella che generalmente non viene aperta al pubblico. Un week end, sabato 13 e domenica 14 ottobre, per andare alla ricerca della bellezza. Un week end in cui soffermare lo sguardo, spesso sfuggente e distratto, sulle bellezze poco conosciute e inaccessibili, grazie agli itinerari tematici e alle aperture speciali. Il Fai aprirà in 13 città, per un totale di 50 siti visitabili.
L’invito è quello di lasciarsi sorprendere dalla ricchezza del patrimonio siciliano, scoprendo con occhi curiosi e da prospettive insolite 50 luoghi in tutta la regione. Per l’occasione, circa 500 volontari – appartenenti soprattutto ai Gruppi FAI Giovani – accompagneranno i visitatori lungo itinerari a tema.
Inoltre, in accordo con la campagna #salvalacqua che il FAI promuove per sensibilizzare i cittadini sul valore di questa risorsa preziosa ma sempre più scarsa, quest’anno molti percorsi avranno come fil rouge l’acqua e tra i siti visitabili ci saranno numerosi fiumi, porticcioli, terme, cisterne e fontane.
Particolarmente suggestivi sono l’itinerario dei viaggiatori a Siracusa nel periodo della Bella Epoque, tra acqua e pietra, e la riscoperta dell’avveniristico sistema idrico nell’antica città di Morgantina.
A Catania viene proposto il percorso intitolato “Sorgiva: dalle fonti del benessere alle fonti del sapere”, un viaggio alla scoperta dei siti termali, dei palazzi storici e delle più importanti biblioteche della città. A Messina si esplora il borgo di Ganzirri mentre Palermo propone il tema “L’acqua tra storia e scienza”: un itinerario che si snoda lungo la costa, tra il Castello a Mare e il fiume Oreto. Uno sguardo al passato viene proposte a Trapani con “Storie di bastioni” e ad Agrigento con la visita al giardino della Kolymbethra, un bene naturalistico e paesaggistico nel cuore della Valle dei Templi gestito dal Fai. A Ragusa, il Fai aprirà le porte della dimora nobiliare “Villa Moltisanti”.
L’archeologo Giovanni Di Stefano, autore del libro I Greci di Sicilia. Le città.
Pensare il presente come entità autonoma, ovvero assolutamente staccata da altre dimensioni non può che essere una incongruenza, dunque servirebbe...