Sicurezza stradale: non se ne parlerà mai abbastanza. Un comunicato inviato dall’associazione Reset di Comiso all’ANAS, individua una serie di mancanze circa la messa in sicurezza della SS 115 Comiso-Ragusa, rimasta chiusa per tre mesi e riaperta solo a inizio ottobre. Questo comunicato ci da modo di mettere a fuoco una questione non indifferente: la sicurezza delle nostre strade. Soprattutto alla luce della recentissima opera di ristrutturazione, che in effetti lascia qualche dubbio. Certo non saremo degli esperti e dei tecnici per comprendere appieno la portata dell’opera, ma molti cittadini stanno avanzando i loro dubbi. In particolare, stiamo parlando dei lavori eseguiti sul tratto di strada compreso tra il km 308,000 e il km 310,400. I lavori hanno riguardato l’installazione delle barriere laterali e il rifacimento della pavimentazione, per un investimento complessivo pari a 1 milione di euro. Abbiamo percorso la strada in questione e francamente abbiamo notato alcune cose piuttosto particolari, per non dire bizzarre, vista anche la somma spesa. Non sappiamo se siano queste le tariffe comuni per la messa in sicurezza di una strada, però abbiamo notato che la pavimentazione non è uniforme, nel senso che sono stati effettuati rifacimenti del manto stradale solo in alcuni punti. In altri, è rimasto il vecchio asfalto. Stesso discorso vale per i guard rail. In alcuni punti è rimasto la vecchia struttura, in altri sono stati messi dei blocchi di cemento. Ci chiediamo: siamo certi che in caso d’impatto siano adeguati. Certamente saranno resistenti, ma non si rischia molto di più in questo modo? Il punto della questione è il seguente: per un milione di euro e tre mesi di lavoro i rifacimenti e la messa in sicurezza ci sembrano inadeguati.
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