Giorgio Massari, docente universitario, ex candidato a sindaco, ha deciso di rompere gli indugi e di passare dalle parole ai fatti, dalla lista elettorale al movimento civico: si chiamerà Ragusa Prossima, proprio come la lista, ma sarà il primo tassello di un grande puzzle che intende portare questo movimento non solo in provincia, ma anche nel resto della Regione e d’Italia e sarà presentato ufficialmente giorno 11 novembre dalle ore 9.30 alle 12.30 presso la Camera di Commercio in un’assemblea aperta al pubblico. Un progetto ambizioso, che punta in alto e che vuole radicare una nuova classe politica nei territori. Abbiamo intervistato Massari e abbiamo cercato di capire in cosa consiste questo nuovo progetto, quali sono le aspettative e, soprattutto, quali prospettive intende proporre.
Giorgio Massari, che cos’è Ragusa Prossima?
“Abbiamo deciso di effettuare un passaggio dalla lista elettorale in cui io ero candidato a sindaco, ad un movimento civico ben definito. Io penso che ci sia il bisogno di offrire non solo a livello cittadino, ma anche a livello provinciale, regionale e nazionale uno spazio politico che faccia innanzitutto proposte e che partecipi in modo più libero al dibattito circa il rinnovamento politico dei partiti in Italia. Questo è un momento di transizione per tutta la politica. E anche se il movimento nasce qui, Ragusa è solo la punta di un iceberg: sono già in nuce i movimenti di respiro regionale e nazionale. Ragusa prossima è soltanto il tassello di un mosaico che si sta costruendo a livello provinciale, regionale e nazionale. Il battesimo di questo movimento sarà proprio l’11 novembre”.
In quale area politica si colloca Ragusa Prossima?
“Siamo sempre nell’area cattolico-democratica di centro sinistra. La nostra, è una proposta di centro progressista, attenta ai percorsi storici”.
Si può dire, in un certo senso, che Ragusa Prossima vuole raccogliere gli scontenti del PD?
“Noi non siamo così presuntuosi da ritenere di poterlo fare, ma ci rendiamo conto che c’è una domanda politica a cui il PD non vuole o non può rispondere”.
Ragusa Prossima si sente di fare un primo bilancio circa l’attività amministrativa di Ragusa in questi pochi mesi di amministrazione?
“In questa fase l’unica cosa che possiamo dire è che questa amministrazione, non avendo avuto prima di ora altra esperienza amministrativa, sta utilizzando questo momento come fase di apprendimento. Questa, però, non è una cosa necessariamente positiva, perché si tratta di tempo che la città sta perdendo. Al momento, non vediamo nulla di particolarmente rilevante, nulla di caratterizzante. Siamo in attesa e per il momento sospendiamo. Saremo pronti, in futuro, a dire la nostra”.
Quale sarà il primo progetto a cui Ragusa Prossima intende dare respiro?
“Il nostro punto di riferimento è il programma amministrativo che abbiamo offerto alla città: avevamo un’idea di urbanistica, sappiamo che c’è bisogno del piano regolatore particolareggiato, di reinventare il sistema di welfare locale e l’idea dello sviluppo economico. Non mi sembra che al momento si stia facendo nulla per questo.
Ma una cosa che vogliamo fare al più presto è quella di creare una scuola di formazione politica a Ragusa, rivolta ai giovani che vogliono un supporto informativo. Per noi la politica non è estemporaneità, ci vuole formazione e senso critico che al momento questa città non ha. Siamo invasi da superficialità di analisi e di proposte. Noi pensiamo che ai giovani serva formazione e non improvvisazione perché sarà la qualità il vero modello attrattivo”.
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