Sono finite nel mirino del presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone alcune gare di appalto per l’individuazione degli enti gestori degli Sprar per i migranti in provincia di Ragusa. Sotto osservazione le gare bandite dal comune di Ragusa e dall’ex Provincia di Ragusa che sono state vinte dalla Fondazione San Giovanni Battista, per altro unica partecipante. Lo rivela l’edizione di Palermo de ‘La Repubblica’. Una gara da 2,6 milioni di euro finita nel mirino di Cantone è quella bandita dal Comune di Ragusa e vinta dalla Fondazione San Giovanni Battista, riconducibile alla Curia Vescovile di Ragusa. Cantone contesta i criteri di aggiudicazione, tra i quali “il radicamento dell’organizzazione nel territorio della provincia di Ragusa negli anni”.
Altra gara nel mirino dell’Anac è quella del Libero consorzio Comunale di Ragusa, ex Provincia di Ragusa, con una base d’asta di 1,8 milioni di euro, anche questa vinta dalla Fondazione San Giovanni Battista, l’unica a presentare un’offerta e che, per giunta, era proprietaria dell’immobile che doveva ospitare lo Sprar. Anche in questo caso si evidenziano «profili di criticità», soprattutto della libera concorrenza, e l’Anac per questo ha inviato gli atti al Viminale. Altro elemento di anomalia è il fatto che alla gara in questione abbia partecipato un solo operatore economico, che ha sede a Ragusa e che è il precedente gestore del servizio.
Naturalmente, tutti avranno modo di difendersi nelle sedi opportune. Tramite alcune note stampa, lo ha già fatto il libero consorzio di Ragusa, con una nota:
“Il Libero Consorzio Comunale di Ragusa ha svolto la gara ad evidenza pubblica per l’individuazione dell’ente gestore dello Sprar, il servizio di accoglienza per i migranti, rispettando i principi che sovrintendono al codice dei contratti e comunque gli eventuali rilievi formali che l’Anac ha rilevato saranno tenuti in considerazione qualora dovesse esserci una prosecuzione del servizio per il prossimo triennio”. Lo dice il Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Salvatore Piazza, a margine della delibera del presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, Raffaele Cantone, che ha svolto un’istruttoria in esito alla gara ad evidenza pubblica a livello europeo che ha aggiudicato il 2 gennaio 2017 la prosecuzione delle attività gestionali del progetto Sprar “Farsi Prossimo” categoria “vulnerabili” alla Fondazione San Giovanni Battista con sede a Ragusa, per il triennio 2017/2019 per l’importo netto contrattuale di € 1.869.750,00, ovvero 623 mila e .250 euro l’anno.
Il Commissario Piazza sulla delibera dell’Anac che rileva profili di criticità’ riguardo principalmente i criteri di valutazione delle offerte ed, in particolare, a quello legato al “radicamento nel territorio dell’organizzazione negli anni”; di tutt’altro peso e rilievo rispetto a quelli contestati ad altri enti locali nell’individuazione dell’ente gestore dello Spar; ha chiesto una relazione al dirigente del I° settore Raffaele Falconieri che negli ultimi mesi ha inviato all’Anacle controdeduzioni necessarie per puntualizzare l’iter seguito nella gara di affidamento.
“E’ bene precisare ed evidenziare – scrive il dirigente Falconieri nella sua relazione al Commissario Piazza –che il criterio “radicamento nel territorio dell’organizzazione negli anni”, risulta perfettamente conforme a quanto stabilito dal Decreto del Ministero dell’Interno del 10 agosto 2016 (GU n. 200 del 27/8/2016) disciplinante le modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo. Il requisito “radicamento” inteso come “profondo inserimento in un ambiente sociale” garantisce quel processo di inclusione sociale che è l’obiettivo principale dello Sprar. Il manuale operativo Spar e le linee guida del Ministero dell’Interno portano ad una linea comune ovvero alla profonda integrazione tra l’accoglienza del rifugiato e il tessuto sociale. Solo chi conosce profondamente il tessuto economico del territorio può dare una mano all’inserimento e, se possibile, all’impiego del beneficiario. Il criterio del “radicamento” dell’organizzazione nel territorio della Provincia di Ragusa non era, comunque, un requisito per la partecipazione al bando pubblico, ma criterio premiale di valutazione dell’offerta tecnica, con l’attribuzione di un massimo di punti 20 su cento. Per l’Anac, invece “sarebbe preferibile fare riferimento alla “conoscenza del territorio”, attribuendo non più di 10 punti sul totale, anche “se è possibile attribuire un punteggio maggiore in ragione della specificità dei servizi”.
E’ bene precisare infine che la delibera n. 722 del 31luglio 2018 dell’Anac è stata inviata solo al Ministro dell’Interno e alle parti interessate perché non sono stati rilevati profili di carattere penale e di danno erariale.
Anche la fondazione San Giovanni ha inviato una nota stampa:
Con riferimento alle notizie diffuse dagli organi di stampa relative ai bandi per l’affidamento dei progetti SPRAR del triennio 2017/2019, la Fondazione San Giovanni Battista di Ragusa, attraverso il suo attuale presidente Dott. Renato Meli, precisa quanto segue:
“Solo da quest’anno sono presidente della Fondazione e non entro nel merito del giudizio espresso dall’ANAC sui bandi predisposti dal Comune di Ragusa e dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Posso dire che la Fondazione ha partecipato a gare di evidenza pubblica europea senza sapere di essere l’unico concorrente, se non dopo i termini per la presentazione delle offerte, come ovviamente previsto dalle procedure e dalla segretezza delle domande.
Essendo operatori del Terzo settore e attivi sul territorio da decenni, abbiamo preso parte ad altri bandi della stessa tipologia aggiudicandocene alcuni e perdendone altri.
Posso affermare, in ogni caso, che la Fondazione sta portando avanti il servizio affidatole dagli Enti locali con scrupolosa professionalità, anche esponendosi economicamente in maniera considerevole. Una situazione che in questo momento, alla luce dei ritardi nei pagamenti da parte del Ministero, rischia di diventare insostenibile.
Ad oggi, ma non sappiamo per quanto tempo ancora, garantiamo accoglienza, occupazione, professionalità certificata, indotto, e un servizio al territorio di indubbio valore sociale.
Auspico che tutti i protagonisti di questa vicenda siano in grado di trovare soluzioni chiare, rispettose delle regole e positive per tutti, al fine di non disperdere quanto di buono è stato realizzato finora”.