La cooperativa Proxima di Ragusa si apre sempre di più al territorio. La realtà in costante crescita che si occupa soprattutto di sostegno alle vittime di tratta coglie le occasioni per affrontare argomenti di ampio respiro e che sono necessari per avviare un dibattito complessivo, in città, così come in altre realtà territoriali dell’area iblea, su tematiche ed episodi che sembrano lontani anni luce e che, invece, purtroppo, risultano essere molto vicini. Ecco perché Caterina Melai, psicologa di Proxima, ha partecipato, lunedì scorso, a un interessante appuntamento di sensibilizzazione all’interno di “Orizzonti – Rassegna di cinema d’autore”. L’appuntamento, tenutosi al cinema Lumiere, organizzato dall’Ufficio per la cultura della diocesi di Ragusa, in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia, è stato caratterizzato dalla proiezione del film “L’Ordine delle cose”. Una pellicola che ha consentito di entrare nel vivo della piaga dolorosa dei centri di detenzione libici, dove masse numerose di migranti sono costretti a rimanere subendo ogni forma di violenza e attentato alla dignità umana. “E’ un film – dice la presidente di Proxima Ragusa, Ivana Tumino – che racconta le problematiche con cui gli operatori che supportano le vittime della moderna schiavitù si trovano costretti a fare i conti quotidianamente, avendo a che fare con difficoltà di ogni genere e che spesso impediscono di centrare quale dovrebbe essere il vero problema, cioè il sostegno a chi fugge dalla disperazione e a chi chiede soltanto di potere contare su un’altra opportunità. Ma la questione è davvero complessa e non può essere liquidata in maniera semplicistica. Ad ogni modo, la nostra psicologa Melai, assieme ad altri esperti del settore, ha animato un dibattito che ha coinvolto gli spettatori anche attraverso la testimonianza di alcune persone ospiti delle strutture di accoglienza. E’ stato un bel momento e ringraziamo la diocesi per averci invitato e per averci fornito l’opportunità di chiarire ancora di più e sempre meglio quello di cui ci occupiamo. Grazie al sostegno del dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri e ai nostri partner istituzionali, siamo riusciti finora a sviluppare progetti molto interessanti di concreto aiuto a queste persone in grave difficoltà”.