La DIA di Palermo sta eseguendo un decreto di sequestro e confisca, emesso dal Tribunale di Trapani su proposta del Direttore nazionale della DIA, nei confronti degli eredi del noto imprenditore Carmelo Patti, originario di Castelvetrano (Trapani) già proprietario della ex valtur (ora in amministrazione straordinaria), deceduto il 25 gennaio 2016, quando la parabola della sua fortunata carriera era ormai in declino.
Il procedimento in argomento – di sicuro uno dei più rilevanti nella storia giudiziaria italiana – ha riguardato un patrimonio stimato, per ora, prudenzialmente in oltre 1,5 miliardi di euro e disvelato interessi economici riferibili alla “famiglia mafiosa di Castelvetrano”, guidata dal latitante Matteo Messina Denaro.
Nel paese in provincia di Trapani Carmelo Patti era nato in una famiglia povera. Faceva il venditore ambulante di vestiti assieme al padre. Nel lontano 1962 furono dichiarati falliti. Poi, passo dopo passo, un’ascesa vertiginosa. Fondò innanzitutto la Cablelettra, a Robbio (Pavia) che si alimentava con le commesse della Fiat. Quindi la scalata al gruppo Valtur, acquisito per 300 miliardi di lire, e la realizzazione di una ventina di villaggi turistici e golf resort in giro per la Sicilia e l’Italia.
Il maxi provvedimento riguarda partecipazioni societarie in campo industriale, ma anche uno sterminato elenco di immobili in Italia, Marocco, Costa d’Avorio e Tunisia. I villaggi Punta Fanfalo a Favignana, Isola Capo Rizzuto a Crotone, Kamarina a Ragusa, il Golf Club Castelgandolfo. C’è pure una barca da crociera, la Valtur Bahia, registrata a Londra e ormeggiata a Mazara.