I muri a secco italiani e quelli degli altri Paesi europei che hanno presentato la candidatura, sono stati aggiunti oggi alla lista dell’Unesco patrimonio dell’umanità. L’agenzia culturale dell’Onu ha annunciato la novità su twitter mercoledì ringraziando i Paesi che hanno fatto la candidatura. L’unesco ha riconosciuto l’importanza dei muri a secco ma soprattutto l’arte con cui sono costruiti con pietre impilate una sull’altra senza utilizzare altro materiale se non terra asciutta. È una tecnica che risale a tempi preistorici ed è indicativa di un rapporto armonico tra umani e il mondo naturale. Il comitato, che ha vagliato la proposta ha dichiarato che la candidatura è conforme ai criteri di patrimonio culturale intangibile. Tra questi criteri c’è il fatto che la tecnica è “vivente”, cioè è ancora di uso comune, e il ruolo fondamentale che gioca nella conservazione dell’ambiente e del paesaggio. L’Unesco è rimasta particolarmente impressionata dalla cooperazione internazionale nello scambio delle migliori pratiche per il mantenimento in vita della tecnica.