Sabato sera a Comiso: una passeggiata nel bellissimo centro storico, fra piazza Fonte Diana e la fondazione Bufalino, per ammirare le bellissime luci artistiche e per godere dell’aria non troppo fredda di questo inverno 2018. Perchè Comiso non è diventata famosa solo per l’aeroporto, ma anche per l’immenso patrimonio artistico forse ancora non adeguatamente valorizzato: le cupole illuminate, le chiese barocche, la gradevole area pedonale che si disloca da piazza Fonte Diana fino alla chiesa Madre, rendono questa cittadina unica nel suo genere. Ma arrivati in chiesa Madre (una volta dedicata a Santa Maria delle Stelle) però, una brutta sorpresa. Restiamo ammirati dalla maestosità della chiesa ma ci dispiace vedere che l’area, se si eslude la zona antistante al’edificio di culto, sembra essere stata lasciata all’incuria e al degrado. Se malauguratamente il viaggiatore si affaccia dal lato sinistro, non può che restare basito da una presenza che cozza con l’intero panorama. Un tetto sfondato in alluminio e le travi di legno completamente divelte. Il tetto, inoltre, è coperto di bottiglie rotte e spazzatura varia. Ci chiediamo: perchè? E, soprattutto, si può fare qualcosa? Quantomeno, se proprio non si può fare nulla per i tetti rotti, ripulirli ogni tanto dalle bottiglie e dall’incuria.