l’Archivio di Stato di Ragusa, in concomitanza con la giornata della Memoria, ha allestito la mostra documentaria intitolata: “1474-1945: la persecuzione ebraica nell’area iblea”. Essa avrà luogo nei locali dell’Archivio di Stato (Viale del Fante 7, Ragusa), dal 28 gennaio al 29 marzo.
Come si evince dal titolo, la mostra è dedicata alla presenza ebraica e alle persecuzioni avvenute in area iblea in un arco cronologico che va dal Medioevo all’Età Contemporanea. Essa, pertanto, sarà divisa in due sezioni: la prima è incentrata sulla presenza ebraica nel nostro territorio tra Medioevo e prima Età Moderna, con particolare riferimento a due eventi centrali: il massacro di Modica del 1474 e il decreto di espulsione del 1492. La seconda è incentrata sulla Shoah del secolo scorso, con attenzione alle leggi razziali e ai loro effetti sulla provincia iblea.
Raccontare la presenza ebraica nel territorio ragusano, attraverso documenti e testimonianze conservate in archivio, significa studiare, isolare e ripercorrere alcuni episodi che fanno parte di un ampio e lungo percorso, costituito di diversità e di affinità, di integrazione e di diffidenza, di tolleranza e di violenza, una storia che si nutre di sentimenti contrapposti, di varietà, di complessità, di contesti sociali, politici e culturali che cambiano continuamente. Al centro, il nostro territorio, coi suoi documenti prodotti nel tempo, in cui si imprime e solidifica la memoria di fatti di sangue, dalle violenze del XV secolo alle leggi razziali del XX; ma anche di cose e fatti normali, quotidiani, che immortalano anche una realtà pacifica e ordinaria.
La mostra presenta materiale eterogeneo, da quello prettamente archivistico-documentario (manoscritti medievali, stampe e documenti novecenteschi conservati presso il nostro istituto), fino ad arrivare ai preziosi cimeli (collezione privata), come abiti e oggetti d’epoca, riguardanti l’olocausto.
L’evento è aperto a tutta la cittadinanza: alle scuole, agli studiosi e agli storici, agli appassionati, ai curiosi, a tutti coloro che vogliono avvicinarsi ai luoghi della cultura, fruendo del patrimonio culturale dello stato, riscoprendo le fonti e i documenti che compongono la storia, talvolta negletta, del nostro territorio.