Si è tenuto oggi, presso il Liceo Scientifico E.Fermi di Ragusa, l’incontro di presentazione del I Concorso “Una Carezza per chi soffre: i sentieri del sollievo” destinato agli alunni frequentanti le terze e quarte classi di tutti gli Istituti di istruzione secondaria di Ragusa.
Un concorso che rende i giovani “protagonisti” creativi del prendersi cura. A presentare il Concorso la Dott.ssa Battaglia, responsabile dell’Hospice di Ragusa, che ha spiegato ai ragazzi cosa sono le Cure palliative, partendo dall’etimologia del nome per giungere a come ogni giorno vengono aiutati pazienti e famiglie durante il loro percorso di cura in Hospice, la Dott.ssa Stefania Antoci, pscologa e psicoterapeuta ha illustrato le finalità del Concorso e le modalità di partecipazione, coinvolgendo gli studenti in un attività di brainstorming sul concetto del prendersi cura e dello stare accanto. A seguire alcuni studenti hanno esposto il risultato del prezioso lavoro di gruppo ed hanno ascoltato gli spunti di riflessione di Gloria Mercorillo, per la Samot Onlus che ha invitato i ragazzi ad utilizzare il confronto e la discussione su tematiche di questo tipo, non solo come fonte d’ispirazione al fine di sviluppare l’elaborato finale, ma soprattutto come fonte di riflessione e di crescita, in grado di fornire strumenti utili per il futuro.
La Dott.ssa Daniela Di Noto, psicologa e psicoterapeuta per la Samot Ragusa, ha coinvolto i ragazzi affermando che loro sono il nostro futuro, raccontando come ogni giorno l’equipe di cure palliative lavora in casa del paziente, con professionalità e vicinanza.
Gli studenti, risorsa preziosa da cui partire per parlare del prendersi cura e delle potenzialità di una relazione che cura, sono stati ringraziati da Don Giorgio Occhipinti, Direttore della Pastorale della salute, il quale, con rifermento alla famosa canzone di Battiato “La cura”, incanta la platea recitando l’importanza dell’altro come “essere speciale”.
L’auspicio è che il clima di partecipazione e sintonia creatosi in sala tra studenti e relatori possa tradursi in una sempre maggiore collaborazione tra scuole, strutture sanitarie e associazioni del terzo settore.