Un tempo si raccoglievano nei campi durante il periodo pasquale, fra marzo e aprile e ancora oggi (tempo permettendo), si trovano in giro per le campagne ragusane. Per i veri intenditori sono una delizia. In dialetto si chiamano matalufi, in italiano asfodeli, il nome scientifico è “Asphodelus microcarpus”. E’ una pianta bellissima alla fioritura, ancora oggi molto ricercata per la delicatezza del sapore. Molto difficile invece l’operazione di pulizia che consiste nel recuperare solo parte del delicato stelo, eliminando le foglie e tutto il resto. I matalufi hanno un sapore dolciastro e contengono una miriade si sostanze nutritive tipiche delle erbe spontanee.
L’ideale per cucinarli è in una frittata, cosparsi di pepe nero, ma c’è chi ama utilizzarli come condimento per la pasta, immersi nella salsa di pomodoro.