Materiali tossici, aghi, provette da laboratorio sporche di sangue, batterie per auto aperte con ingenti perdite di
liquido e addirittura un lavandino. Sono solo una piccola parte di ciò che è stato rinvenuto il pomeriggio di Sabato, 11
maggio 2019, sulla riva del lago di Santa Rosalia.
Un gruppo di giovani volontari ragusani, conosciuto come “Rinascita Verde”, era arrivato sul posto per ripulirla di tutti i suoi rifiuti. O perlomeno così si sperava. Il lago si può considerare una meta fissa in ricorrenza delle festività primaverili e, tra i sapori della carne arrostita e i fumi dell’alcool, può capitare che si lasci cadere sbadatamente un fazzoletto per terra. Ma non è solo una quantità insolita di fazzoletti, ciò che è stato ritrovato in quel soleggiato pomeriggio di metà maggio.
Spazzatura di vario genere, non sempre inerente a ciò per cui la località viene utilizzata, è stata raccolta dai giovani volontari supportati da Legambiente. L’impresa ecologica di Busso Sebastiano si è occupata del ritiro e dello smaltimento di oltre trenta sacchi, sebbene una eguale quantità resti ancora sepolta in mezzo alla natura non più incontaminata, tra rifiuti pericolosi e non. Anche qualche frammento di Eternit, materiale notoriamente tossico per le persone, era stato depositato con la stessa noncuranza riservata ad un rifiuto comune. Una denuncia di quanto scoperto è stata inoltrata alle Forze di Polizia Municipale con annessa richiesta della bonifica dell’area, essendo questo tipo di rifiuti pericoloso non solo per l’ambiente ma anche per chi lo frequenta.
Scritto da Eugenio Cannì