La foto è di quelle che non si dimenticano: l’Etna, con tutti i suoi bagliori notturni, immortalati in uno scatto effettuato da Gianluca Musumeci. “A muntagna” è tornata a farsi sentire ma esattamente, cosa sta succedendo? Cerchiamo di capirci qualcosa in più.
Nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2019 l’Etna è entrato nuovamente in eruzione. Durante la prima fase eruttiva, dalla sommità del Nuovo Cratere di Sud-Est si è sviluppata una densa colonna di cenere. Questa attività è terminata nel pomeriggio del 30 maggio. Continua, invece, in modo sostenuto, l’attività stromboliana ed effusiva prodotta da due fessure aperte rispettivamente a nord-est e a sud-est del Nuovo Cratere di Sud-Est. Le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’INGV e quelle acquisite nel corso di rilievi sul terreno mostrano l’espansione di due distinte colate laviche all’interno della Valle del Bove. La più settentrionale si sviluppa verso la parete settentrionale della Valle del Bove e successivamente piega verso est, raggiungendo nella mattina del 31 maggio una distanza massima di circa 2 chilometri ed una quota stimata di circa 2050 metri. La seconda colata, apparentemente più alimentata della prima, emerge da una fenditura del terreno che quasi ricalca la porzione posta a quota più elevata delle fessure eruttive che hanno alimentato l’eruzione del dicembre 2018. Questa colata si espande verso sud-est lungo la parete occidentale della Valle del Bove, ricoprendo in parte le colate del 2018. Dopo avere aggirato Serra Giannicola Piccola, la colata si trovava, nelle prime ore del 31 maggio, sul fondo della valle, con fronti in avanzamento posti a circa 1700 metri di quota. La sua lunghezza totale è stimata in circa 3 chilometri. Il tremore vulcanico, dal pomeriggio di ieri è progressivamente diminuito. Non ci resta che goderci questo meraviglioso spettacolo.
Foto: Gianluca Musumeci via Facebook
Fonte articolo: INGV Vulcani