Trentasei opere su carta firmate dai grandi maestri del Novecento, in un’affascinante mostra che ripercorre le tappe dell’innovazione artistica nella grafica e nella tecnica incisoria nella seconda metà del secolo scorso. “Ghraphein. Carte da una collezione privata”: è il titolo della mostra allestita fino al 16 agosto nel Museo civico Gagliardi (Palazzo Trigona), in via Cavour 91. Il percorso espositivo comprende opere di Afro Basaldella, Pierre Alechinsky, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Pietro Dorazio, Lucio Fontana, Victor Pasmore, Pablo Picasso, Giò Pomodoro, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, George Segal, Graham Sutherland, Jiri Anderle e Safet Zec. La mostra, allestita con successo a Milano nel 2017, è curata da Angelo Del Grande e Ciro Salinitro della Galleria Sudestasi contemporanea (Ragusa) che l’ha organizzata in collaborazione con il Comune di Noto.
I fogli esposti testimoniano la rivoluzione operata in ambito grafico nella seconda metà del secolo scorso, quando l’esigenza di rinnovare la funzione sociale dell’artista decretò la rinascita della stampa d’arte nella sua duplice valenza di genere autonomo e di processo comunicativo di massa. Un excursus multiforme e variegato di segni, colori e sperimentazioni tecniche che si snoda fra astrazione e figurazione, fra bianco e nero tradizionale e nuovi cromatismi, sulla scorta delle innovazioni artistiche introdotte in quegli anni.
Il nucleo centrale della mostra è costituito da alcuni capolavori dei massimi esponenti dell’Informale italiano, come Alberto Burri, presente con sei tra serigrafie, litografie e acqueforti realizzate tra il 1969 e il 1977. Accanto al grande maestro umbro spiccano una stampa a rilievo di Lucio Fontana (Nudo rosa, 1967), le forme geometriche di Afro Libio Basaldella (in particolare Tormarancio, 1974 e Grande grigio, 1975 di grande formato) e il primitivismo segnico di Giuseppe Capogrossi (Senza titolo dalla cartella Album Marlborough, 1968). Le coeve ricerche dell’astrattismo europeo, invece, sono rappresentate dall’espressionismo onirico e calligrafico di Pierre Alechinsky, fondatore del gruppo CoBRa (Ombres occidentales, 1974, di grande formato) e dal virtuosismo lirico di Victor Pasmore (The owl of Minerva, 1978). Si prosegue con l’erotismo distorto dell’ultimo Picasso (3 Aoùt 1968 IV, dalla serie Suite 347,1968) e con le visionarie metafore esistenziali di Graham Sutherland e la sua serie sul misterioso mondo delle api (Bees, 1977).
Concludono il percorso espositivo le virtuose acqueforti del bosniaco Safet Zec, del ceco Jirì Anderle e dell’americano George Segal. In mostra anche alcuni fogli tratti da libri d’artista The dance of man in modern times (1972) di Pasmore, Baudelaire (1975) di Basaldella e Saffo (1982) di Burri.
La maggior parte delle carte esposte – litografie, serigrafie, acqueforti e acquetinte, libri d’artista – escono dai torchi della celebre stamperia 2RC di Roma, fondata dal 1962. In un clima di continua e costante evoluzione dei linguaggi grafici tradizionali, Valter ed Eleonora Rossi, coadiuvati all’inizio da Franco Cioppi, liberarono gli artisti dai limiti tecnici dell’incisione (formato, colore e modalità esecutive), consentendo loro di raggiungere risultati inediti e straordinari. Non a caso, oggi, talune di quelle opere sono considerate dai collezionisti pietre miliari non solo nella storia della grafica contemporanea ma anche nella produzione degli artisti.
A corollario della mostra, alcune istallazioni di Paolo Greco e un ciclo di incontri dal titolo “Grafito. Dialoghi e metafore visive”, a cura di
Giuseppe Carrubba, per riflettere sui rapporti tra il segno e le varie forme espressive del pensiero artistico.
La mostra è realizzata con il contributo di Home Sud Home agenzia di Noto specializzata nel settore Hospitality e nel mercato immobiliare di lusso. Potrà essere visitata dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 22, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 24. Ticket d’ingresso: 8,00 euro, ridotto 5,00 euro per i possessori della Noto Card.