Affiorano tra le mura delle vecchie case, in giro per i campi e in luoghi reconditi e nascosti, soprattutto se esposti al sole. Stiamo parlando di quei fiori rosa e bianchi. Stiamo parlando di capperi. In realtà quelli che noi consumiamo come capperi sono in realtà i boccioli immaturi di questo arbusto che, oltre ad avere un sapore straordinario, possiedono qualità curative davvero inaspettate. La ricerca scientifica oggi conferma che i capperi contengono una dose consistente di quercetina, un antiossidante protettivo del sistema circolatorio ed efficace contro varici, emorroidi e gotta. Inoltre i capperi racchiudono dei principi attivi che mitigano l’azione degli allergeni di varia natura (polline, polvere, agenti chimici). Facilmente digeribili, stimolano l’appetito e sono ricchi di vitamine (A, C, gruppo B) e sali minerali.
I capperi, come tutti i boccioli dei fiori, sono alimenti estremamente ricchi di principi attivi: oltre a fornire all’organismo vitamine e antiossidanti, secondo uno studio del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Catania, i capperi avrebbero anche un effetto protettivo sui condrociti (ovvero le cellule che formano le cartilagini) e sarebbero dunque un ottimo integratore naturale per gli sportivi, per le donne in menopausa, per gli anziani e per chi in genere soffre di un deterioramento del tessuto cartilagineo. Allo stesso tempo, gli esperti dell’ateneo siciliano attribuiscono ai capperi un forte potere antinfiammatorio dovuto alla presenza di flavonoidi come la quercetina e il kaempferol, un flavonoide che è stato chimicamente isolato anche nei broccoli, nel tè verde, nell’uva e nei cavoli. Dei capperi sono utilizzabili in cucina non solo i boccioli, ma anche i giovani getti e i frutti acerbi, detti cucunci. Questi ultimi sono più grandi rispetto ai capperi: si gustano anche come stuzzichini da abbinare agli aperitivi. Anche le foglie dei capperi sono commestibili: basterà farle sbollentare per pochi minuti e aggiungerle alle insalate.