L’attività politica di questi tempi viene vissuta in maniera distante, impersonale dai cittadini quasi fosse un compito dal quale astenersi in quanto non direttamente collegato alle risorse del tessuto sociale. Tale errata percezione della distanza fra politica in quanto attività istituzionale e, d’altra parte, in quanto azione di gestione delle risorse pubbliche ha trovato maggiore diffusione a seguito dell’uso dei social network. Questi, basandosi su una comunicazione veloce e spesso superficiale, non consentono di entrare nel merito delle questioni e di sollecitare un dibattito che possa dirsi critico.
A questo proposito, durante il primo incontro pubblico dell’Associazione Melograno svoltosi nei locali della “Società Operaia Umberto I” a Chiaramonte Gulfi, è stata messa in luce l’importanza dell’incontro tra persone, prima ancora che tra account virtuali, per stimolare una discussione proficua e diversificata su argomenti che possono interessare la cittadinanza. L’evento aveva per tema il centro storico. Tanti sono stati gli aspetti dell’argomento analizzati, da quelli storico-sociali a quelli strettamente tecnici; molti gli spunti di riflessione e di programmazione. Le diverse sfaccettature della questione sono state dunque tenute insieme dall’importanza del coinvolgimento attivo della comunità per “abituarsi al bello” e, di conseguenza, per abituarsi anche a tutelarlo. Nel suo intervento il prof. Giancarlo Poidomani ha in primo luogo sottolineato la necessità, per una comunità, di recuperare e possedere l’immaginario storico al fine di meglio difendere la propria identità e di consentire la valorizzazione del territorio per accogliere quei visitatori che vogliono “gustare” a pieno la cultura del luogo, preferendo un turismo profondo a uno di superficie. L’antropologo Alessandro D’Amato ha poi fornito alcuni spunti tecnici circa la normativa vigente in
tema di tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio. Attraverso immagini molto eloquenti ha dato impulso alla convinzione per cui ci sia bisogno di spendersi, in quanto cittadini, al fine di tutelare i beni culturali e paesaggistici delle nostre città nelle quali spesso la normativa non viene tenuta nel dovuto conto dagli organi preposti. I dottori Federico Noto e Massimiliano Pappalardo sono riusciti inoltre a dare un’idea originale del quartiere medievale di San Giovanni per mezzo di un progetto di ricerca che riguarda la valorizzazione degli elementi caratteristici della zona. A seguito di approfondite analisi sulla topografia del quartiere, sono stati segnalati alcuni punti di forza e luoghi strategici da cui sarebbe possibile partire per la riqualificazione di quella parte del centro storico. L’intento dell’Associazione, insito nella disponibilità a organizzare un simile incontro, ha finito per coincidere con la riflessione avuta luogo a seguito degli interventi delle personalità competenti invitate: la necessità del dialogo e del confronto nel momento essenziale dell’incontro. L’auspicio è che simili iniziative possano ripetersi nel tempo per incentivare le idee, le buoni prassi e ogni tipo di contributo che ciascun cittadino può apportare al fine della crescita della comunità.