Dalle lodi di San Francesco, attraverso il cantico di Frate sole, agli insegnamenti di Seneca. Un percorso attraverso la lettura che si prefigge di guidare chi ascolta alla scoperta dell’animo umano e, perché no, di indicare quale potrebbe essere la strada per la ricerca della felicità. Il primo ospite di “Raccontami…La cura tra le pagine”, il progetto di lettura che, promosso dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, dall’hospice del Maria Paternò Arezzo e dall’Ordine dei medici della provincia di Ragusa, ha preso il via ieri pomeriggio, è stato il prof. Michele Battaglia, esperto conoscitore della Letteratura italiana classica e moderna, che ha incantato i presenti con le sue riflessioni.
Alla presenza del direttore dell’ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti, del vicedirettore, Antonella Battaglia, medico oncologo e responsabile dell’hospice, e del segretario dell’ufficio diocesano, Stefania Antoci, psicologa, psico-oncologa e psicoterapeuta, il narratore ha chiarito ai pazienti, ai loro familiari e agli operatori sanitari come il racconto consenta di entrare in empatia con i sofferenti.
“E non è un caso – ha detto – che oggi stia leggendo il cantico di Frate Sole che è stato scritto da San Francesco due anni prima delle sua morte, avvenuta nel 1226, proprio quando stava facendo i conti con una malattia, l’aggravarsi di una sofferenza agli occhi”.
“Abbiamo proposto questa iniziativa all’Asp che l’ha condivisa – spiega don Occhipinti – perché siamo convinti che la condivisione di questo percorso di cura di corpo e mente attraverso la narrazione con pazienti, famiglie, operatori e cittadini abbia un elevato potere terapeutico ed educativo. Ci consente, quando tutto sembra perduto, di conoscere meglio noi stessi e di affrontare al meglio la realtà che ci circonda”. E la dottoressa Battaglia prosegue ribadendo che immergersi in una storia consente di vedere con occhi che non sono i nostri. “Tutto ciò – aggiunge – ci garantisce nuove prospettive, scoprendo varie risorse e potenzialità. Ecco perché diciamo che la narrazione acquisisce un valore fondamentale, diventando strumento di condivisione e di cura”. Il prossimo appuntamento è fissato per il 2 dicembre, sempre nei locali dell’hospice oncologico.