Un altro incontro denso di contenuti. Un altro appuntamento che non ha mancato di catturare l’attenzione di pazienti e familiari all’hospice oncologico dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa dove ieri pomeriggio si è tenuto il terzo momento promosso dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute in collaborazione con l’Asp. Il progetto di lettura denominato “Raccontami…la cura tra le pagine” esplica i propri benefici effetti nei confronti degli uditori e, ancora una volta, testimonia la forza palliativa delle parole. Stavolta, l’ospite è stata Rosa Giaquinta, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Ragusa, che ha fatto sì che tutti coloro che ascoltassero venissero trasportati, con la fantasia e l’immaginazione, in una terra ricca di fascino, come il Portogallo, grazie agli scritti di Josè Saramago, autore umile e brillante, attento alla cura dei dettagli e dei vissuti dei suoi protagonisti. Con delicatezza e con uno stile raffinato, Giaquinta, leggendo alcuni brani dei racconti di Saramago, ha parlato di personaggi come una nonna umile, un nonno lavoratore, entrambi analfabeti ma squisitamente saggi; e, ancora, un arrotino e altri ancora oltre a spaziare anche sul fascino dei messaggi in bottiglia. Storie d’altri tempi, quelle raccontate dal presidente dell’Ordine dei medici, con emozioni e vissuti caratterizzanti la società di oggi, gli uomini e le donne che la popolano. “Insomma – sottolinea Stefania Antoci, segretaria dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, psicologa e psicoterapeuta – i racconti di ieri pomeriggio ci hanno insegnato che nella quotidianità c’è tutto il bello della vita, i piccoli gesti ci dimostrano quanto è preziosa e questo lo comprendiamo attraverso ciò che ci tramandiamo con i racconti e tutta la saggezza che le storie portano con sé”. Tra i messaggi emersi, dunque, quello più importante di tutti e cioè che la vita è preziosa. “Mi sembra davvero che questi appuntamenti – sottolinea don Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute – siano vissuti con grande trasporto non solo dai protagonisti che lo animano ma anche da coloro che ascoltano. Era l’obiettivo che ci siamo prefissati. E finora è stato ampiamente rispettato. Siamo molto contenti perché non ci saremmo mai attesi una simile partecipazione. Davvero straordinaria la forza evocativa delle parole e anche la capacità di cura dell’anima che le stesse possiedono. Stiamo vivendo una esperienza straordinaria. E di ciò ringrazio la dottoressa Antonella Battaglia, responsabile dell’hospice, oltre a essere vicedirettore della Pastorale della salute, per la grande disponibilità manifestata, oltre all’Asp, come anche un caloroso ringraziamento alla dottoressa Antoci e a tutti coloro che ci hanno aiutato e supportato in questo percorso tra le pagine scritte e poi raccontate”.