Proseguono le dirette social promosse dalla parrocchia Sacro Cuore di Gesù a Ragusa. Dopo che domenica scorsa, dedicata alla Divina Misericordia, l’appuntamento sulla pagina Facebook della parrocchia è stato seguito con attenzione da un buon numero di fedeli, domani, mercoledì 22 aprile, si replica con un’altra iniziativa del genere. “Domenica scorsa – sottolinea il parroco, don Marco Diara – trattandosi della seconda domenica di Pasqua, abbiamo voluto trasmettere con una evidenza particolare la celebrazione eucaristica della mattina. Domani, invece, dalle 19, ci sarà la diretta dell’adorazione eucaristica, anche in questo caso per permettere a quanti ci seguono da casa di potere pregare assieme a noi”. Domenica scorsa, nella santa messa presieduta da don Diara, concelebrata dal vicario parrocchiale, don Vincenzo Guastella, e dal sacerdote Paolo La Terra, cancelliere diocesano, l’attenzione è stata puntata sui contenuti del brano del Vangelo di Giovanni letto durante la liturgia della Parola. “Per certi versi – ha spiegato don Diara – c’è un parallelismo con la nostra situazione attuale. I discepoli erano chiusi a casa, divisi dal resto del mondo da una porta, chiusa per paura dei Giudei. Seppure essi stessi erano stati informati della presenza del Risorto, lo avevano abbandonato, rinnegato. E per paura si erano chiusi dentro. Quindi, si verifica l’aspetto molto significativo di questa parte del Vangelo. E cioè che Gesù viene in mezzo a loro. Cristo, nonostante le nostre fragilità, la comunità che gli ha voltato le spalle, lo ha disconosciuto, viene in mezzo a noi, viene nelle nostre case, non ci abbandona, non ci lascia da soli. Anzi, viene assieme a noi per rafforzare la nostra umanità. E’ un aspetto della misericordia di Dio. Il Signore è misericordioso e non ci abbandona. Gesù non solo non rimprovera i suoi discepoli ma consegna loro i doni della Pasqua: la pace, lo Spirito santo e il perdono dei peccati. Ed è la stessa attenzione che noi dovremmo avere nei confronti degli altri, a maggior ragione in questo periodo di quarantena in cui ci tocca condividere in spazi definiti la vita di tutti i giorni”.