In questa emergenza sanitaria dovuta al nuovo coronavirus, (definito anche SARS CoV2), prendiamo atto che la Rete di sorveglianza su questa pandemia, è attenta e capillare. I riferimenti vengono fatti tramite due flussi di dati che quotidianamente arrivano dalle Regioni che dal 25 giugno raccolgono informazioni dall’Istituto superiore di Sanità oltre che dalla Protezione civile. Le informazioni riguardano il numero totale dei test positivi, casi identificati dal sospetto diagnostico e casi identificati da attività di screening, dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva, numero di decessi. Inoltre le Regioni inviano all’Istituto superiore di Sanità i dati che interessano lo stato clinico e come evolve l’infezione oltre che i dati demografici.
Il Ministero della Salute in merito alla situazione globale nel mondo (fonte: Health Emergency Dashboard al 17 agosto c.a.) ci riferisce di:
21.549.706 casi confermati nel mondo dall’inizio della epidemia e di 767.158 morti
Sono numeri che ci danno un’ idea della serietà del fenomeno dovuta all’essere di fronte a una patologia virale subdola e oggetto di studi per la prevenzione e cura. Sappiamo che dal 30 gennaio 2020 questa malattia è stata dichiarata in Cina: Emergenza internazionale di salute pubblica e che l’11 marzo Tedros Adhanom Ghebreyesus (OMS) ha definito pandemia la diffusione del coronavirus. E se è vero che l’11 giugno 2020 Centri di studi Europei hanno dichiarato che i casi di Covid 19 sono in calo, la pandemia non è finita e che servono sforzi costanti per garantire il distanziamento fisico e altre misure di prevenzione.
Sappiamo tutti come è partita la storia nel nostro Paese; partendo dai primi due casi in Italia, una coppia di turisti cinesi, ricoverati in isolamento allo Spallanzani il 29 gennaio e dimessi guariti il 26 febbraio, al primo caso di trasmissione secondaria a Codogno (18 febbraio c.a.).
Ordinanze del Ministero della Salute del 30 gennaio, Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri si sono succeduti per affrontare in maniera adeguata misure di protezione per la salute pubblica. Lo stesso Capo Dipartimento della protezione civile ha istituito un Comitato tecnico scientifico per fronteggiare l’emergenza. Abbiamo attraversato un periodo che ha limitato la libertà di spostamenti, non abbiamo usufruito di attività che non erano di prima necessità, non ci siamo più ritrovati in luoghi di assembramento (palestre, cinema, teatri). È stata messa a dura prova il nostro sentire perché sono venuti meno il coltivare, in presenza, le relazioni sociali e affettive. Questo grande sacrificio ha dato i suoi risultati e di questo diamo grande merito al senso di responsabilità e senso civico dei nostri cittadini. Senza la vostra collaborazione e osservanza delle disposizioni, non avremmo ottenuti i buoni risultati che ci è stato dato atto osservare.
Oggi le misure di contenimento si sono allentate e pur con delle revisioni ad hoc, (vedi ordinanza discoteche), la nostra libertà di movimento è adeguata alla necessità del momento. C’è un lavoro continuo e attento di tutte le Istituzioni deputate al controllo e al monitoraggio della epidemia. La nostra ASP nell’organizzare i servizi sanitari, la Medicina del Territorio, luogo sempre presente, di riferimento e di prima accoglienza dei pazienti nelle loro varie necessità (Medici di famiglia e Continuità assistenziale), gli Ospedali con Medici e personale sanitario sempre disponibile e pronto ad assolvere quanto di loro competenza. I nostri Medici, con alto senso del dovere e spirito di sacrificio hanno dimostrato di essere all’altezza del loro compito in un momento difficile mettendo a rischio anche la propria incolumità fisica. Il numero dei medici e operatori sanitari che hanno perso la vita in Italia, per il Covid-19,lo dimostra. La tabella che indichiamo dà un quadro della situazione in Sicilia.
L’Ordine dei Medici e odontoiatri della provincia di Ragusa chiede ai cittadini di continuare a dimostrare l’alto senso civico e la responsabilità di comportamenti precedenti a questi giorni. Il merito di questi numeri è anche il Vostro. Si chiede di seguire in primis regole semplici e facilmente attuabili. Questa crisi sanitaria dà a tutti noi una opportunità di crescita a noi tutti. Una sfida in campo scientifico, umano e sociale che ci deve portare a confrontarci e attuare comportamenti di reciproca utilità. Vogliamo tutti recuperare quel tempo ed emozioni di cui siamo stati privati, ma questo “risarcimento del tempo perduto” non deve essere irresponsabilità che potrebbe farci ripiombare in un altro necessario isolamento. Chiediamo ai cittadini di seguire quelle semplici regole di prevenzione e prudenza quali
Igiene delle mani, distanziamento sociale, no assembramenti, rispetto delle indicazioni nella frequentazione dei luoghi pubblici….
Chiediamo a tutti giovani, adulti, anziani di collaborare per traghettare verso un domani che ci porterà a superare questa PANDEMIA senza gravi perdite umane.
Il virus non è scomparso, è sempre in agguato e sta a noi ostacolarne la diffusione fino a quando il pericolo non sarà del tutto allontanato. I medici della provincia iblea sono al vostro fianco, lottano ogni giorno per voi impegnandosi responsabilmente. Sono e saranno il vostro punto di riferimento sempre e in ogni frangente. Rivolgetevi a loro per ulteriori chiarimenti e supporto per un aiuto concreto e al contempo per alleviare ansia ed un eventuale, ma comprensibile, disagio psicologico.