Vent’anni fa ci lasciava Padre Salvatore Curatolo: e’ ancora vivo il ricordo nel cuore di chi lo conobbe e stimò.
Articolo di Giovanni Cannata.
Don Salvatore Curatolo nacque a Chiaramonte Gulfi il 23 febbraio 1925, da “Don Sariddu” e “Donna Cuncittina Azzara”. Entrambi gestivano una sartoria in Piazza Duomo. Il padre era specializzato nella confezione di abiti maschili per cerimonia e di vesti sacerdotali. La madre, anch’essa una brava sarta, si occupava invece del ramo femminile.
Frequentò a Chiaramonte soltanto le Scuole Elementari, al termine delle quali, nel Novembre 1936, fu avviato al Seminario Arcivescovile di Siracusa, dove completò la formazione sacerdotale. Il 29 gennaio 1948 fu ordinato sacerdote dall’Arcivescovo Mons. Ettore Baranzini, nella cattedrale di Siracusa.
Amato da tutta la popolazione, era da tutti chiamato col suo nome di battesimo: “Patri Turiddu”.
Il suo primo incarico, in qualità di cappellano, gli fu assegnato presso la Chiesa Madre di Carlentini. Non so se per pura coincidenza o per quale altro motivo, tutti i novelli sacerdoti di Chiaramonte hanno fatto “gavetta” proprio in questo paesino del siracusano.
Pochi anni dopo fu trasferito nella sua città natale per collaborare con l’anziano Parroco Mons. Vito Ventura e col clero locale nella Chiesa Madre, reggendo altresì la chiesa di San Giovanni e il Santuario di Maria SS. di Gulfi.
E fu in quel periodo, nel 1954, che hanno avuto luogo i solenni festeggiamenti dell’incoronazione della Madonna di Gulfi, con la presenza di tutti i vescovi della Sicilia oltre che di Sua Eminenza Ernesto Ruffini, Cardinale di Palermo, il quale pose sul capo della Madonna e del Bambino le preziose corone.
Con l’istituzione della Parrocchia rurale dell’Immacolata Concezione, con competenza sull’ampio territorio della frazione Roccazzo che abbraccia le popolose contrade di Sperlinga e Piano dell’Acqua, nel 1963, Mons. Francesco Pennisi, primo Vescovo di Ragusa, ne affidò a lui la reggenza. La sede della parrocchia inizialmente fu una vecchia casa cantoniera di Roccazzo.
Grazie a lui, a costo di sacrifici e coinvolgendo le popolazioni rurali, in breve tempo sorsero le tre chiese di Roccazzo (sede principale della Parrocchia), Sperlinga e Piano dell’Acqua. Ebbe altresì l’incarico delle rettorie delle chiese di San Filippo, San Vito e SS. Salvatore, le cui feste religiose organizzò con grande impegno, fervore ed entusiasmo.
All’età di settantacinque anni, all’indomani della festa del patrono San Vito che, allo stremo delle forze (per un precedente infarto), aveva in prima persona gestito, il 28 agosto 2000, lasciò la sua vita terrena.
Lo accompagnarono per tutta la vita la passione per le tradizioni religiose e culturali del paese, l’amore per l’arte e la musica (sono stato suo allievo ed è stato per me un eccellente maestro di canto, soprattutto nell’interpretazione della musica sacra).
Raccolse e preservò materiali e testimonianze come un ampio repertorio fotografico delle feste, il restauro e la conservazione di antichi paramenti sacri. Dopo la sua morte, tutto il materiale da lui recuperato e preservato dalla distruzione, è stato consegnato dagli eredi al Comune, in comodato d’uso gratuito, per essere esposto presso il locale Museo di Arte Sacra.
Il 30 Agosto verrà celebrata una messa in suffragio nella Sua amata chiesa di San Vito, durante i festeggiamenti del Santo Patrono e sarà scoperta nell’antistante piazzale una lapide per l’intitolazione del luogo a Padre Salvatore Curatolo.
Articolo tratto da appunti del compianto Pino Riggio, rielaborati.