Anche quest’anno in archivio le celebrazioni in onore del patrono di Comiso, San Biagio, con l’auspicio che le prossime, quelle del 2022, possano essere caratterizzate da un ritorno all’antico, vale a dire con la processione del simulacro per le vie della città. Anche stavolta, infatti, ci si è dovuti accontentare di una serie di iniziative liturgiche che hanno fatto del raccoglimento e della capacità di preghiera di ogni fedele la propria cifra distintiva. Ieri, dunque, l’ultimo giorno dell’Ottava della festa con le sante messe presiedute la mattina dai sacerdoti Angelo Strada e Antonio Baionetta mentre, dopo il Rosario e la coroncina a San Biagio, è stato l’arciprete Innocenzo Mascali, rettore della chiesa di San Biagio, a chiudere con un’altra santa messa nel corso della quale i devoti hanno potuto esprimere il proprio attaccamento nei confronti del vescovo martire. “Anche il nostro San Biagio – ha detto padre Mascali – ci invita oggi alla testimonianza della fede. La fede fa cose grandi. Solo con gli occhi della fede saremo capaci di riconoscere i segni dei tempi, la presenza e l’azione continua del Signore nella nostra vita. Allora saremo vaccinati ai virus forse anche peggiori del “corona”: quelli della superficialità e dell’indifferenza che corrodono e uccidono le nostre anime e sapremo incamminarci sulle orme dei santi, per sentieri nuovi aprendo vie e costruendo ponti di comunione”.