Il rito della reposizione del simulacro nell’altare centrale è stato l’ultimo atto di una festa di San Giuseppe settembrina che, quest’anno, ha assunto un sapore particolare. Le celebrazioni in onore del patriarca a Giarratana, infatti, ieri, alla giornata conclusiva, sono state caratterizzate dalla visita del nuovo vescovo, mons. Giuseppe La Placa, che, per la prima volta, è stato accolto dalla locale comunità dei fedeli.
A dare il benvenuto il sindaco, Bartolo Giaquinta. “Giarratana riesce ad essere solidale e attiva soprattutto nei momenti difficili, dal Covid alla catastrofe degli incendi che ci ha recentemente colpito – ha detto il primo cittadino – Con il contributo di tutti risorgeremo”.
Mons. La Placa ha ringraziato il sindaco e Giarratana tutta, sottolineando che si tratta di “una perla che risplende, purtroppo una piccola perla il cui territorio è stato deturpato dalle recenti catastrofi”. “Dovete essere orgogliosi delle vostre tradizioni, della vostra identità che si costruisce con l’impegno di tutti – ha poi aggiunto il vescovo di Ragusa – bisogna far sì che questa piccola cittadina possa risplendere per la sua solidarietà, la sua capacità di unirsi. Se tutti facciamo la nostra parte, il mosaico si comporrà. Festeggiamo San Giuseppe, il divino custode, chiedendogli di custodire la cittadinanza, le famiglie, l’ambiente. Alla sua custodia si deve aggiungere il nostro contributo, la nostra responsabilità”.
Messaggio ribadito nel corso delle solenni celebrazioni. “San Giuseppe ha custodito la sorgente della nostra salvezza – ha detto mons. La Placa – Lui non sapeva che dalla sorgente, che era il figlio Gesù, sarebbe nato un fiume di Grazia, eppure l’ha custodito. Dobbiamo credere che in una foresta che brucia c’è un filo d’erba che crescendo, un giorno, diventerà per l’appunto una foresta. Dobbiamo custodire la natura, le persone che amiamo, noi stessi. San Giuseppe, in questo, è modello ed esempio”. Mons. La Placa, poi, ha visitato una casa di cura nel territorio comunale di Giarratana. La sua visita, ieri, è stata molto apprezzata dai fedeli, soprattutto per i messaggi carichi di umanità che ha saputo trasmettere. La festa si è conclusa, prima della reposizione, con un fantasmagorico spettacolo pirotecnico.