C’è una particolare sintonia tra il territorio ibleo ed uno dei candidati più accreditati per il Quirinale: Pierfendinando Casini. La nostra è una terra bella che piace alle persone intelligenti e sicuramente lui lo è. Ciò che rappresenta Casini in questo momento è la Politica, la politica buona, corretta che lavora per trovare soluzioni per la gente, che risolve problemi. Certamente non è l’emblema dei populisti e neppure dei fascisti, ma è simbolo di dialogo. Il suo nome ti ricorda le istituzioni, ed il rispetto che tutti dovremmo avere delle stesse.
Casini rappresenta la vittoria della politca sull’antipolitica, che non esiste più. Da quando il movimento ha scelto, e non aveva altra possibilità, di entrare in parlamento, ha accettato le regole della democrazia, e la democrazia si fa con la politica. Non esiste altro metodo per declinare un sistema democratico se non attraverso la politica. Molte volte si parla di tecnici, ma i tecnici chi sono? Sono forse marziani o sono uomini politici che sono stati messi a capo delle istituzioni dalla politica?
E’ troppo comodo far carriera all’omba della politica e poi invocare di non averla conosciuta mai, di non averla mai incontrata. Sono questi gli uomini che mi spaventano di più e che costituiscono un pericolo per il sistema democratico, perchè sono loro che avocano tutte le scelte a se stessi ritenendosi al di sopra di tutto e di tutti, e dunque sono manifestamente antidemocratici. Non c’è dubbio che il governo dell’uomo solo può portare a qualche immediato vantaggio, ma nel medio e nel lungo tempo, la storia ci ha insegnato che è proprio quel tipo di uomo che è in grado delle peggiori cose. La politica è democrazia e la democrazia è libertà.
Casini è il veicolo che riporterebbe il sistema verso la democrazia reale che in questo paese, rischia di smarrirsi tra i rigurgiti fascisti di una destra che si nasconde sotto il populsimo di alcune sigle, con la complicità di uomini che pur di restare in piedi nel sistema aborrirebbero la loro stessa madre. Pierferdinando Casini non è dunque l’emblema di un partito che è stato consegnato alla storia, ma è rimasto il baluardo di una politica buona che deve rinascere per tutelare la democrazia. In quella foto ci rivediamo in tanti, ci sono tanti giovani che hanno creduto che la politica poteva essere esperienza di vita e di formazione, e non luogo di affari e di convenienze, e lo hanno dimostrato con la loro vita. Ci sono tanti giovani in quella foto che sperano ancora che la nebbia si diradi, e che i populismi ed i pensieri degli eterni fascisti, lascino il passo allo sviluppo della democrazia e della libertà. Questi giovani, carissimo Nandi, come amano chiamarti in famiglia, ti sono grati e sono molto orgoglisi di te, comunque vada a finire questa elezione. Viva la democrazia, viva l’Italia.