E’ stata una vera e propria impresa quella di Albert Staes Canzonieri, italo-francese di origini modicane che ha percoso 1981 km in bicicletta partendo da Marsiglia e arrivando a Marina di Modica, precisamente a Punta Regilione.
Un’idea che era venuta al giovane studente tre anni fa ma poi, per motivi di studio, non era riuscito a realizzare. Quest’anno si è presentata l’occasione propizia: partito da Marsiglia il 19 luglio è arrivato a Marina di Modica il 4 agosto. La prima cosa che ha fatto? “Avevo sete, ho bevuto un latte di mandorla”, spiega sorridendo.
L’impresa di Albert era già stata effettuata dal nonno, che aveva compiuto un viaggio in bici partendo da Ragusa per andare a Firenze e tornare. Così, spinto da questo esempio in famiglia, lo studente si è spinto a ripercorrere questo cammino.
Marina di Modica è dove Canzonieri ha le sue radici, dove viene in estate a trovare la famiglia.
Un’impresa non facile, sia mentalmente che fisicamente. Un percorso duro a cui il corpo si è dovuto abituare.
“Il mio obiettivo era di percorre 150 km al giorno per arrivare più o meno nello stesso tempo che i miei fratelli che sarebbero partiti da Marsiglia in aereo il 3 agosto. Un obiettivo che ho saputo onorare per 14 giorni. Dopodiché, arrivando in Sicilia, ho fatto 3 tappe di 80 km all’incirca: Nizza di Sicilia , Catania e Siracusa dove mi sono fermato da parenti perché la fatica accumulata si è fatta sentire”, spiega.
All’inizio l’idea era quello di viaggiare di notte, per evitare il caldo del giorno: “Ho tenuto questo ritmo notturno 4 notti, fino a Marina di Grosseto dove mi sono fermato in un agriturismo verso le 10 dell mattino, il 24 luglio al km 730. La luce artificiale delle lampadine tutta la notte, il sonno di scarsa qualità durante il giorno mi hanno talmente faticato che ho dormito 20 ore di seguito svegliandomi alle 6 del mattino l’indomani. Da quel giorno ho iniziato ad andare di giorno e pure se il calore era pesante, mi stancavo molto di meno perché il sonno era migliore e la luce naturale. La strada era anche più sicura e c’erano meno animali selvatici”.
E naturalmente salite fatte con i bagagli al seguito, fino a 1100 metri d’altitudine al parco nazionale del Cilento, e molte altre difficoltà, come quando per sbaglio ha preso un tratto autostradale perchè il navigatore non era aggiornato.
Ma il viaggio, si sa, porta con sè grandi soddisfazioni, come la possibilità di vedere monumenti famosi e iconici, tra cui la torre di Pisa, il Vaticano, il Colosseo, gli scavi di Pompei, l’Etna.
E poi, l’emozione di arrivare a Punta Regilione, Marina di Modica, dove la famiglia lo aspettava con ansia.