Giornale Ibleo incontra Antonio Guastella, candidato con Cateno De Luca per il senato alle elezioni che si svolgeranno domenica 25 settembre.
“Sono sceso in politica – racconta Guastella – perché da cittadino capivo che questa terra, bellissima ma non valorizzata, doveva “cambiare marcia” per ingranare verso traguardi migliori. Se andate a vedere le liste degli altri partiti, noterete che a candidarsi sono sempre gli stessi. Quando una squadra va male, la società cambia allenatori. In questo caso, non solo la Sicilia va male ma gli allenatori restano sempre gli stessi”.
Fra i punti programmatici, c’è il rilancio turistico della Sicilia: in che consiste?
“Rilancio della proposta turistica collegandola al mondo del lavoro. L’isola di Malta, grande quanto la provincia di Ragusa, fa quasi lo stesso numero di turisti dell’intera Sicilia. Nei nostri obiettivi c’è la capacità di veicolare il “brand” Sicilia in tutto il mondo. Abbiamo: tutto, mare, storia, cultura, cibo, vacanze, cinque mesi di temperature estive, ma non sappiamo sfruttarli. Turismo, poi, equivale a nuovi posti di lavoro, magari prelevandoli da quel numero ingente di percettori del reddito di cittadinanza, i quali, con uno stipendio maggiorato rispetto alla somma percepita col reddito, avrebbero sicuramente maggiore dignità”.
La Sicilia è scesa drasticamente come numero di abitanti. E’ colpa della politica?
“I dati Istat parlano chiaro: in soli dieci anni l’Isola ha visto diminuire la propria popolazione di ben 310.219 residenti. Oltre 31 mila siciliani ogni anno. Come se fosse stata abbandonata l’intera provincia di Ragusa (che al primo gennaio 2021 contava 314.950 cittadini, e quest’anno ancora di meno). Ho l’impressione che da “diventerà bellissima” stiamo passando a “diventerà vecchissima”. Bisogna invertire questo trend dando fiducia ai giovani che non costruiscono famiglia perché non vedono un futuro.
La sua lista è favorevole al Ponte sullo stretto?
“Certamente Si. E’ un’opera che avrebbe una tripla valenza: economica, perché unirebbe la Sicilia al resto del mondo, Turistica, perché sarebbe una infrastruttura che attirerebbe milioni di turisti, un po’ come succede coi ponti che ci sono in America, ed occupazionale, perché darebbe centinaia di posti di lavoro”.
I cittadini siciliani pensano che c’è un divario tra la sanità del NORD e la Sanità in Sicilia…
“Ancora oggi, nel 2022, sento parlare di “viaggi della speranza” verso strutture ospedaliere del Nord. Abbiamo eccellenze anche in Sicilia, dottori bravissimi che operano in situazioni di precariato spaventoso. Intervenire ove vi fossero delle lacune, magari facendo una ricognizione nei vari nosocomi. Il dramma della Sanità siciliana è che nessuno mai è andato a constatare di persona cosa succede nei vari reparti. Questo punto programmatico è al vertice della politica di De Luca. Una volta insediatosi a Palermo, metteremo mano all’intero pacchetto sanitario per migliorarlo”.