Il Centrodestra ibleo nella persona del suo massimo rappresentante della provincia, il Senatore Sallemi, iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia al Senato della Repubblica, ricerca senza mezzi termini un candidato a Sindaco per le prossime elezioni comunali di Ragusa. E’ stata posta la scelta a Giuseppe Cassì: “Con noi o contro di noi” non ci potranno essere terze vie”.
Ragusa è capoluogo di provincia e non si può pretendere che nel contesto di un sistema politico regionale venga meno una rappresentanza, (formale e non informale) del centro destra, che qui esprime due deputati regionali, un senatore ed un deputato nazionale, On.le Nino Minardo, che in queste ore sta giocando una partita importantissima per dare a questa provincia un incarico di Governo nazionale che manca dai tempi di Peppe Drago, dopo tanta militanza tra i banchi del parlamento.
La fine della legislatura è oramai prossima ed il tempo stringe. Da molti ceti sociali ed imprenditoriali giunge il desiderio di cambiare metodo, di svoltare pagina per dare nuove progettualità alla città, ampliare l’orizzonte e cercare spazi di manovra per attrarre risorse dall’esterno e provocare nuove opportunità di crescita per il territorio, nuove occasioni di lavoro per i nostri giovani. E se Cassì con la sua composta retorica ha meritato il giudizio di bravo ragazzo, è anche vero che i fatti amministrativi, le iniziative, le strategie di sviluppo di questa città sono ferme al palo. La gente vorrebbe avere quantomeno la speranza di non vedere i propri figli partire, di non vivere in un territorio abbandonato, in una città fantasma che vede chiudere una dietro l’altra le iniziative imprenditoriali che hanno fatto lo sviluppo del territorio ibleo fino ad oggi.
E’ sotto gli occhi di tutti come siamo giorno per giorno colonizzati, smontati pezzo per pezzo, dalla città metropolitana di Catania, che ci ha destrutturato dall’interno. Catania ci ha tolto tutto, dall’Asi alla Camera di Commercio. Un danno incalcolabile viene giorno per giorno inferto alla Sanità pubblica, che viene costantemente menomata di risorse umane ed economiche. Le nostre eccellenze vengono messe in condizioni di non lavorare, e la gente è costretta a sopportare la soverchieria di chi invece di rispondere alla domanda di salute del territorio, sembra irriderci spingendoci verso la sanità di altri lidi, di altre città. Ci ha sottratto lo sviluppo, le nostre migliori aziende vengono soppiantate da aziende catanesi, appoggiate da poteri forti che al contrario dei nostri, hanno un ruolo attivo sul territorio e difendono interessi di parte della loro collettività imprenditoriale.
E questo lo dico soprattutto per i nostri mercati e per i sistemi di trasporto: oscurati.
In questo contesto aumentano le tensioni superficiali e le fibrillazioni. Il centro destra, schieramento politico che ha avuto un successo straripante in Sicilia, intende rappresentare le esigenze e le aspirazioni del suo popolo e comprende che per un cambio di metodo, per un cambio di passo occorre prendere in mano la situazione. E questo non credo che possa piacere molto a Cassì che fino ad oggi ha giocato tutte le sue partite in solitudine.
Sembra quasi che la sua ambizione di restare neutrale sia maggiormente fondata sul desiderio di non dover dare conto e ragione a nessuno di questi deputati e senatori di Centrodestra. Nel frattempo il centrosinistra tenta di occuparsi della materia, e cerca segni di vita nel contesto della socialità che rappresenta, e dei nuovi elementi che si affacciano e che guardano con interesse.
L’acqua è torbida. Attendiamo.
L’editore