Nella mattinata odierna, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di
Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo
del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa ha dato esecuzione ad un’ordinanza
applicativa di misure cautelari emessa in data 27.12.2022 dal G.I.P. del Tribunale di
Catania nei confronti di cinque persone facenti parte di un sodalizio criminale operante a
Vittoria (RG), gravemente indiziati del reato di estorsione continuata in concorso, aggravata
anche dal metodo e dalla finalità di agevolazione mafiose, ai danni del titolare di un’attività
di ristorazione della frazione di Scoglitti.
La complessa attività investigativa, svolta avvalendosi sia di metodi tradizionali che
di supporti tecnici, ha consentito di documentare come i cinque indagati, tutti pregiudicati,
tre dei quali appartenenti alla famiglia “Ventura” inserita nel clan mafioso “Dominante-
Carbonaro” della Stidda vittoriese, avrebbero richiesto, in più occasioni, ai titolari del
ristorante il pagamento di alcune somme di denaro minacciando, in caso di diniego, di
arrecare danni all’esercizio commerciale sino a paventarne l’incendio.
Le indagini, coordinate dalla DDA etnea e condotte dai Carabinieri del Nucleo
Investigativo di Ragusa, sono state avviate nel mese di agosto del 2020 a seguito di una
denuncia effettuata da due coniugi proprietari dell’attività di ristorazione, e hanno
permesso di accertare, in attesa degli ulteriori sviluppi processuali, come gli indagati, a
decorrere dal 2014 e fino al 2020 in più occasioni avrebbero minacciato i due commercianti
sfruttando la capacità di intimidazione derivante dalla loro appartenenza al clan mafioso
“Ventura”, circostanza ben nota alle vittime, inducendole a versare ripetutamente somme
di denaro, di importo variabile, prospettandone la destinazione al sostentamento degli
appartenenti al clan mafioso.
Le indagini svolte, hanno consentito, inoltre, di verificare come il valore del denaro
estorto nel tempo ai due ristoratori, abbia superato la somma complessiva di € 4000,00.
L’ipotesi accusatoria, allo stato condivise dal GIP in sede, dovranno trovare
conferma in esito al procedimento penale che verrà instaurato nel contradditorio fra le
parti, come previsto dalla legge.