“Ma come si permette, il principe Emanuele Filiberto, a infangare una comunità intera pur di non accettare il netto verdetto del campo?
Le accuse che senza alcuna prova sbandiera, forse alla ricerca di una visibilità che nemmeno i reality show gli hanno assicurato, sono gravi e intollerabili.
Nel suo lungo comunicato, su cui campeggia lo stemma reale e nemmeno quello della società sportiva, a conferma di un tentativo di personale esibizionismo, Sua Altezza Reale dà per acclarata la sua farneticante teoria del complotto.
Ben venga ogni accertamento sulla vicenda (le prime prove già smentiscono categoricamente il principe) ma lasciatemi esprimere un concetto.
Anni di attività sportiva mi hanno insegnato che la sconfitta è parte integrante del gioco, ciò che cambia è come la si vive: nella sconfitta un vincente trova esperienza, un perdente cerca una scusa.
Ragusa è una città onesta e perbene, venga pure il principe Emanuele Filiberto a visitarla e, su questo, troverà tutte le prove che cerca”.
LA VICENDA
Così il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, risponde al Principe Emanuele Filiberto di Savoia, presidente del Real Aversa che ha accusato praticamente l’intera città di Ragusa di aver ordito un complotto nei confronti della sua squadra che ha perso contro l’Asd Ragusa Calcio la partita che si è disputata domenica per 6 a 0. La partita è costata al Real Aversa la retrocessione in Eccellenza, mentre il Ragusa Calcio si è salvato, restando in Serie D.
Accuse pesanti quelle del Principe: secondo quanto dichiarato, infatti, la squadra avrebbe alloggiato in un albergo di Ragusa e, dopo aver pranzato, tutti i giocatori si sarebbero sentiti male. Non solo: chiesta assistenza al pronto Soccorso di Ragusa, una “dottoressa” non avrebbe prestato loro soccorso, o meglio, avrebbe detto loro che gli esiti degli esami si sarebbero saputi solo dopo sei ore. Pertanto, i giocatori del Real Aversa non avrebbero giocato in condizioni ottimali e per questo avrebbero perso. L’Asp di Ragusa, d’altra parte, ha replicato ieri dicendo che nessuna dottoressa era in servizio al Pronto Soccorso di Ragusa e che solo un giocatore si era presentato lamentando i sintomi riconducibili a una gastroenterite. Una vicenda assurda che getta discredito su chi l’ha montata e non certo sulla comunità di Ragusa e tantomeno sul Ragusa Calcio che, ha annunciato ieri, ha provveduto a dare mandato ai propri legali per querelare il Principe.