Il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Ragusa, Gaetano Dimartino, ha condannato due gelesi di 23 e 28 anni accusati di un incendio ad Ibla di un’auto Opel Meriva, avvenuto nel luglio dell’anno scorso. Con l’abbreviato hanno rimediato la pena pari a 2 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno, oltre a una provvisionale di 5.000 euro per ciascuna delle due parti civili assistite dall’avvocato Giovanni Mangione. Risarcimento da quantificarsi in sede civile.
Il Gup ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero Monica Monego. I gelesi sono stati difesi dall’avvocato Francesco Salsetta. Il terzo imputato, un ragusano di 28 anni, difeso dall’avvocato Enrico Platania, ha scelto l’ordinario e comparirà davanti al Tribunale monocratico giovedì. L’incendio doloso risale al 17 luglio dell’anno scorso ed ha distrutto l’auto parcheggiata lungo una strada di Ragusa Ibla. Danni anche all’abitazione limitrofa visto che le fiamme si sono propagate. Tre mesi dopo l’episodio, i carabinieri di Ragusa sono riusciti a fare luce su quanto accaduto e ad arrestare tre uomini ritenuti responsabili di avere dato fuoco alla macchina. Si tratta di un 28enne ragusano e di due gelesi, uno di 23 e l’altro di 28 anni. Come deciso dal giudice per le indagini preliminari, tutti e tre erano finiti agli arresti domiciliari.
Ai tre uomini, i militari dell’Arma dei Carabinieri, sono arrivati dall’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Il primo a essere individuato è stato il 28enne di Ragusa. Poi, tramite intercettazioni telefoniche, è stato possibile rintracciare anche gli altri due complici. Secondo quanto emerso dalle indagini, il rogo della vettura sarebbe stato appiccato a causa di dissidi tra il giovane ragusano e il proprietario del mezzo.