Istruttoria conclusa davanti alla Corte di Assise di Siracusa (presidente Tiziana Carrubba, a latere Carla Frau) nel processo ai danni di Mariano Barresi, accusato dell’omicidio pluriaggravato della cognata Rosalba Dell’Albani, avvenuto il 4 marzo dell’anno scorso a Giarratana. Presente in aula l’imputato, difeso dall’avvocato Sergio Crisanti. Sentiti gli ultimi testi delle parti civili: tre conoscenti della vittima. Uno di loro era amico anche dell’imputato ed ha detto di averlo incontrato anche il giorno prima dell’omicidio e di averlo visto sereno e non depresso.
Sentiti anche tutti i consulenti tecnici (tre della parti civili, uno dell’imputato). Si torna in aula il 4 ottobre per la requisitoria del pm Gaetano Scollo e delle parti in causa. Se necessario è stata prevista anche una seconda udienza per la discussione: l’8 ottobre. Presenti in aula tutte le parti civili, difese dagli avvocati Gianluca Nobile e Mariachiara Mollica. Al termine dell’udienza la Corte d’Assise di Siracusa ha rigettato la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dall’avvocato Sergio Crisanti scrivendo in ordinanza che tutta l’istruttoria svolta, sia testimoniale che documentale, non lascia emergere necessità di disporla come aveva ritenuto il gup del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà, in sede di rinvio a giudizio. Influenti le perizie del consulente delle parti civile redatte dalla psichiatra Patrizia Grilli e dal professore Eugenio Aguglia, quest’ultimo ha detto di non avere registrato in Barresi stati di depressione e che se voleva suicidarsi non lo avrebbe detto ma fatto. Il medico legale delle parti civili Giuseppe Ragazzi ha dichiarato che il colpo letale non è stato dato a casaccio o ad occhi chiusi ma è stato inferto con precisione chirurgica. Il consulente dell’imputato, il dottor Silvio Ciappi, invece, ha confermato che la perizia era indispensabile.