Un tunisino di 29 anni è stato assolto dal Tribunale collegiale di Ragusa dall’accusa di avere favorito l’ingresso in Italia di 51 migranti sbarcati nel porto di Pozzallo il 9 luglio 2019. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna del giovane a 6 anni di reclusione e al pagamento della multa pari a 780mila euro. I migranti erano a bordo del pattugliatore della Guardia di Finanza ed erano stati recuperati in mare a sud di Lampedusa in due eventi Sar. Da quanto riferiva la polizia una parte dei migranti sbarcati (circa il cinquanta per cento è di origini tunisine, molti altri sono ivoriani) non sarebbe transitata dalle cosiddette ‘connection house’ libiche, i centri di detenzione da cui i trafficanti fanno partire i migranti in rotta per l’Europa, tristemente note per le torture che gli uomini e le donne subiscono mentre sono detenuti.
Secondo il collegio presieduto dal giudice Vincenzo Ignaccolo, a latere Elio Manenti giudice estensore e Maria Rabini, non c’è prova del reato come sostenuto dall’avvocato difensore Massimo Garofalo.