E’ entrato nel vivo davanti al giudice del Tribunale monocratico di Ragusa, Giovanni La Terra, il processo per abbandono di minore del piccolo Vittorio Fortunato (nella foto). Nell’ultima udienza sono stati sentiti tre testi: due medici e la persona che lo ha soccorso davanti alla macelleria. Poi rinvio al 14 novembre per altri testimoni del pubblico ministero Marco Rota. Tutti hanno ripercosso le dichiarazioni rese in fase di indagine. Sotto processo c’è la madre naturale del bimbo trovato in strada a Ragusa, che adesso ha 5 anni. Il padre naturale, deceduto per cause naturali nella notte tra il 2 e 3 giugno dell’anno scorso, il 4 novembre del 2020 ne simulò abbandono e ritrovamento davanti al suo esercizio commerciale. Il piccolo da quando aveva una ventina di giorni di età è stato affidato a una famiglia di fuori provincia.
In aula presente anche la parte civile, rappresentata dall’avvocato Emilio Cintolo. Secondo quanto emerso la donna al momento del parto chiamò l’uomo, il commerciante con il quale aveva già una figlia, per chiedergli aiuto. Lui inscenò l’abbandono e il ritrovamento del neonato invece di portarlo in ospedale. Dalle intercettazioni, in particolare da due colloqui tra il padre e la madre, sarebbero emersi i primi elementi importanti; il 13 novembre 2020, 9 giorni dopo la simulazione del ritrovamento l’imputata chiamò preoccupata il commerciante e lui la rassicurò.