Il comparto agricolo della fascia trasformata si mobilita. Da Pachino a Vittoria oggi è il giorno della grande protesta. In attesa delle decisioni che saranno prese a Bruxelles. Agricoltori in piazza per rivendicare attenzione e l’adozione di specifici provvedimenti che consentano al comparto di sopravvivere. La situazione è critica. Molte aziende rischiano di chiudere. Se non ci sarà una inversione di tendenza, sarà il disastro totale. Anche i sindaci delle varie comunità interessate oggi in prima linea. Se non ci sarà una mobilitazione totale, infatti, i risultati è difficile che possano arrivare.
“C’è chi sceglie il suicidio, noi scegliamo di lottare anche per i tuoi diritti”. E’ uno dei tanti striscioni che hanno campeggiato davanti al mercato ortofrutticolo di Vittoria, uno dei più grandi del Meridione per volume d’affari, dove si sono riuniti migliaia di produttori agricoli, commercianti e studenti per la giornata di mobilitazione interregionale a favore dell’agricoltura.
Una giornata di lotta che si è svolta a Vittoria, capitale dell’ortofrutta siciliana, ma che tocca altri centri in Puglia e in Basilicata, in contemporanea col Consiglio d’Europa dei ministri dell’Agricoltura. Durante questi lavori il ministro italiano Maurizio Martina chiederà l’attivazione delle clausole di salvaguardia previste nel trattato euromediterraneo.
Protesta anche a Licata, nel piazzale Enzo Baldoni si sono riuniti i produttori agricoli dell’Agrigentino e del Nisseno, ma arrivi sono previsti anche dalle province di Catania e Palermo. Insieme a loro hanno manifestato per le vie del centro i sindaci dei rispettivi Comuni. L’iniziativa è stata organizzata, per richiamare l’attenzione sulla crisi gravissima che vive il comparto, proprio nel giorno in cui a Bruxelles il Parlamento europeo incontra il ministro italiano per l’Agricoltura, Martina. Hanno partecipato al corteo gli studenti delle scuole superiori cittadine e quelli dei centri vicini, mentre non saranno pochi i commercianti e gli artigiani che stamani chiuderanno i negozi per esprimere solidarietà ai produttori.