Ci sono state da sempre. Da quando se ne ha memoria. Hanno formato un impareggiabile skyline. Quasi un tutt’uno con un formidabile monumento dell’Unesco quale il Duomo di San Giorgio. Ora, però, inizia un’altra stagione. Le palme a Ibla, nel cuore del quartiere barocco, in quella piazza diventata simbolo di un territorio, scompariranno. Anzi, alcune tra queste sono già state estirpate. Il punteruolo rosso non perdona.
E’ accaduto anche in piazza Caduti di Nassirya, accanto all’ospedale Civile. L’unico trattamento possibile è la soppressione. Per evitare che accadano guai, anche tragici. E il pensiero corre a quella donna morta a Catania, mentre si trovava in una panchina in piazza, proprio perché colpita dalla fronda di una palma staccatasi a causa dell’indomabile insetto.
Le palme, dunque, non saranno più. Ma che cosa accadrà dopo? L’intenzione dell’Amministrazione comunale, a quanto pare, sarebbe quella di piantumare delle palme nane, che non temono il punteruolo rosso. Una cosa è certa. Lo skyline sarà modificato in modo sostanziale. E se a New York i ricchi non hanno avuto remore a chiedere la rimozione di una super passerella per disabili perché impediva loro di godere del fascino del panorama, per cui avevano pagato milioni di dollari, cosa diranno i nobili di Ibla? Quale sarà la loro reazione?
E, soprattutto, è stato analizzato con la massima attenzione come muoversi per evitare di rovinare la “bomboniera” della città che ogni anno attrae decine di migliaia di turisti? La questione merita un approfondimento. Non può essere liquidata con un semplicistico “togliamo le palme” e ritorniamo al passato. Piazza Duomo a Ibla è “bene dell’Umanità”, nel senso più lato del termine. E ogni decisione deve essere soppesata e ponderata. Come se si trattasse di un palazzo di cristallo.