Siamo in piena estate, la città si è svuotata, interi quartieri sembrano disabitati, la monotonia è rotta solo dalla sirena di qualche allarme, sistema di sicurezza diffuso per molti appartamenti.
Spesso ci si chiede se l’allarme è scattato per un guasto o per un tentativo di furto, anche se la nostra città non mostra segnali rilevanti di questo fenomeno criminale.
Ma il timore di possibili azioni criminali aleggia sempre in queste condizioni in cui interi condomini sono disabitati. Timori che si acuiscono quando si legge che, anche se a kilometri di distanza, approfittando della poca gente in giro, portano via da una Chiesa opere d’arte come una tela di 3metri per 2 del Guercino.
E’ accaduto a Modena dove, in nottata, dalla Chiesa di San Vincenzo, è scomparso un olio su tela, appunto del Guercino, la ‘’ Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo’’, opera del 1639.
Un episodio non nuovo nella zona, dove sono state prese di mira numerose Chiese che sono state ‘alleggerite’ di calici, candelabri, arredi sacri e quadri, ma, di certo, questo furto rappresenta uno dei danni più gravi del patrimonio artistico diocesano, perpetrato, addirittura, in pieno centro della città.
Come al solito assai severo il commento all’accaduto del critico d’arte Vittorio Sgarbi che, evidenziando l’elevato valore dell’opera, “tra i 5 e i 6 milioni di euro”, attribuisce serie responsabilità alle istituzioni, pare, addirittura, che l’opera non fosse tutelata da un idoneo sistema di sicurezza.
Desolante la risposta di una funzionaria della Soprintendenza che ha ammesso gravi ed enormi problemi di economia e di risorse per tutelare l’immenso patrimonio artistico del nostro territorio.
Naturale chiedersi in quali condizioni di sicurezza si trova il nostro patrimonio artistico che si trova all’interno delle tante Chiese dei due centri storici e di chi ono le competenze in materia di sicurezza delle opere d’arte.