Il regolamento della Imposta Unica Comunale è servito per dare un resoconto dell’attività amministrativa, al Comune di Ragusa, dei consiglieri Giorgio Massari e Mario D’Asta
Alla presenza dei vertici dei circoli cittadini del PD, Gianni Lauretta per il I° circolo, Mimmo Barone per il II° circolo e Tony Francone per il III° circolo, il gruppo consiliare ha dato sfogo all’esigenza di condividere una azione svolta in aula ma, preventivamente predisposta all’interno del partito nell’ottica di una opposizione diversa e costruttiva che vuole costituire il vessillo di quella parte politica che, senza malcelati formalismi, si candida alla futura amministrazione della città.
Fautore di una diversa cultura amministrativa, il gruppo PD ha voluto mantenere la presenza in aula, al contrario delle altre opposizioni, per ribadire e contrastare l’approccio propagandistico con cui l’amministrazione ha voluto presentare il regolamento.
Giorgio Massari ha contrastato, ancora una volta, le posizioni virtuali che avrebbero voluto spacciare l’azzeramento dell’aliquota TASI come un risparmio, quantizzato in 5 milioni di euro, per i cittadini ragusani.
Deciso il consigliere nel riaffermare che non si è trattato di un risparmio, non di una agevolazione ma di un aumento non adottato, in pratica solo una oggettiva falsità. Piuttosto si vada a verificare come la TARI, per il 2014, aumenta di ben 1.200.000 euro.
Si è voluto riaffermare il principio che, senza obiettivi reali, non ci sono progetti specifici, l’amministrazione ha una impostazione semplicistica, non avendo progetti concreti non riesce a giocare propria azione politica.
Fondi specifici per lo sviluppo si attagliavano alle caratteristiche della TASI che, se giustamente utilizzata può diventare imposta fortemente progressiva.
La distanza da questa amministrazione il PD la misura appunto su una diversa cultura dello sviluppo, cultura che si rivolge ad un sostegno complessivo della città e delle fasce economicamente e socialmente più deboli.
Distorta per Massari la visione di un centro storico ridotto per favorire una azione di mera propaganda politica, contro cui sono stati presentati, dal gruppo, degli emendamenti provocatori, che si sapeva sarebbero stati bocciati, ma si è voluto evidenziare il grosso limite di una azione assai perfettibile.
Il mantenimento della presenza in aula è stato finalizzato alla riduzione della TARI per famiglie con disabili nel nucleo familiare, per l’aiuto allo studio e alla legalità attraverso la riduzione per famiglie che hanno figli studenti fuori città, per contrastare anche il fenomeno degli affitti in nero a cui sono sottoposti gli studenti fuori sede.
Emendamenti non solo importanti ma anche simbolici di come si vorrebbe impostare il governo della città, una opposizione che si vuole confrontare sui fatti, uno stile di comportamento diverso che il PD auspica di trovarsi davanti quando ritornerà al governo della città.
Soffermandosi sulla mancanza di una visione chiara di sviluppo, che viene addebitata all’amministrazione, Giorgio Massari ha avuto anche modo di esprimersi criticamente, sul bilancio prossimo e, segnatamente, sull’utilizzo delle royalties che non sarebbero destinate a progetti di sviluppo e di recupero ambientale ma destinati alla spesa corrente.
Analogamente critico nei confronti dei colleghi delle opposizioni che hanno voluto incentrare la loro azione sulla legittimità dell’atto, non guardando alle ipotesi di possibilità di sanare quelle che potevano risultare solo semplici difformità normative.
Ma si deve rilevare anche la forte difesa delle altre opposizioni, messa in atto anche in aula, contro l’accusa rivolta loro dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, accusa Giorgio Massari ha definito ’infamante’ ma che noi preferiremmo derubricare a semplice ‘‘inconsapevole leggerezza’’, quando viene detto in aula che le opposizioni avrebbero lasciato l’aula perché non avrebbero nemmeno esaminato l’atto.