Come ha evidenziato il consigliere Giuseppe Lo Destro, il primo punto all’ordine del giorno, della seduta del Consiglio Comunale di martedì 8 luglio, sembrava ordinaria amministrazione ma, invece, ha impegnato la civica assise per buona parte della seduta. Numerosi gli spunti anche polemici, numerosi i rilievi, anche scottanti, permanente il miro contro muro fra maggioranza e opposizioni che dilata i tempi del Consiglio e lo rende sterile e improduttivo, dando luogo a dibattiti estenuanti, strumentali che, spesso, fanno trapelare superficiale considerazione della maggioranza verso temi che meriterebbero maggiore attenzione ma che vengono rifiutati, a priori, in nome di ordini di scuderia del tutto discutibili.
Il tutto è acclarato da un’atmosfera di appesantimento che si trascina stancamente, in un quadro di pseudo immobilismo caratterizzato da un inesistente dibattito: le tesi esposte dalle minoranze, talora anche strumentali, qualche volta provocatorie ma mai ostruzionistiche non sono smontate con argomentazioni che giustifichino la mancata approvazione ma sono ascoltate passivamente, in attesa della votazione dall’esito scontato. Uno spettacolo prevedibile, quindi noioso.
Per fortuna c’è il consigliere Lo Destro che anima sempre il dibattito, ora con il suo linguaggio forbito, ora con la citazione puntuale di norme e dettami di legge, qualche volta con toni sarcastici, quasi sempre coadiuvato da una mimica e da una gestualità che rendono i suoi interventi imperdibili.
Nella seduta in oggetto, Lo Destro ha superato sé stesso, con una esibizione verbale che ha ripagato della coltre di apatia che stava per coinvolgere i consiglieri e i presenti in sala.
‘’Sembrava un ordine del giorno… così … pour parler, invece comincia a stimolarmi ! Un ordine del giorno che parla delle alghe, mi sembra – rivolgendosi al Presidente e al Segretario Generale – un romanzo di Camilleri, ‘’Le Alghe’’, per un attimo ho pensato ad una storia tragica, mi sembrava che si parlasse di Alghe Vincenzo, un morto ritrovato su quella spiaggia di punta di Mola, e non si sapeva di chi fosse la competenza per rimuoverlo, ho pensato anche che si trattasse di una marca di armi chimiche, invece è solo una semplice vegetazione marina che si arena sulle nostre spiagge.
Il problema, che vuole essere uno stimolo per l’amministrazione, è che ci vuole un mese per rimuovere le alghe, mi pare che non sono state rimosse, oppure, – rivolgendosi al consigliere Tumino – forse sono state rimosse ? No ! Ahimè ! le alghe sostano ancora là ‘’
Un intervento che, di certo ha ripagato quanti per lavoro o per curiosità o per altre esigenze spendono il loro tempo per assistere al Consiglio comunale.
E i toni teatrali utilizzati dal Consigliere Lo Destro non hanno solo mantenuto vivace la seduta ma hanno focalizzato l’attenzione su una vicenda semplice, che si perpetua da decenni, che la macchina amministrativa e consiliare del Comune riesce a trasformare, quasi, in un canovaccio da recitare.
Tutto nasce dalla spiaggia di Punta di Mola, da sempre luogo elettivo di sedimentazione di alghe che vanno presto in putrefazione: decenni orsono, quando non c’erano giornali, televisioni e comunicati stampa, tutto si risolveva con l’intervento di un operaio comunale che, armato di pala e di carriola provvedeva a rimuovere l’accumulo. Oggi, complice anche la legge che ha trasformato un elemento naturale come le alghe, dove tutti, da bambini, abbiamo camminato per entrare in acqua, in un ‘’rifiuto speciale non pericoloso’’, tutto è diverso.
La macchina amministrativa deve mettere in moto un apparato epistolare, la Regione, come ha sottolineato l’Assessore Corallo, deve autorizzare la rimozione e il trasporto delle alghe verso apposita piattaforma.
Era stato il solerte consigliere Angelo la Porta, incuneatosi, come al solito, nei meandri della macchina comunale nel tentativo di far liberare la spiaggia dalla ‘profumata’ presenza di naturale vegetazione marina, a scoprire un carteggio, fra gli uffici e la ditta Busso che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani, da cui si evinceva, alla fine, che alla ditta veniva intimato di rimuovere i rifiuti lasciando al loro posto le alghe.
Una volta, a comando, il dipendente avrebbe eseguito l’ordine, oggi si palleggia con le note protocollate e le alghe rimangono dove sono, non per colpa diretta dell’amministrazione.
Era stato poi il consigliere Mirabella, di concerto con i colleghi Tumino, Lo Destro, Migliore, La Porta, Marino e Chiavola, a presentare un OdG in cui, partendo dal singolare carteggio epistolare, si chiedeva, all’Amministrazione di garantire la pulizia dell’intera spiaggia, nel rispetto delle norme vigenti, di garantire la rimozione delle alghe, di garantire ai bagnanti la fruizione della spiaggia, di predisporre gli atti necessari per la posa di appositi frangiflutti, di predisporre apposita passerella per i disabili.
Ordine del giorno discusso in aula, con interventi dei consiglieri delle opposizioni La Porta, Migliore, Lo Destro, Tumino Maurizio, Massari, Mirabella, Marino e del consigliere Spadola del M5S, quest’ultimo portavoce del suo movimento, che, dopo apposita pausa, ha espresso voto sfavorevole con argomentazioni poco probanti, non approvando, senza nemmeno tentativi di modifiche, i punti di impegno dell’OdG che, salvo quello relativo ai frangiflutti, comunque bisognevole di più attenta valutazione tecnico-ambientale, erano di esclusivo interesse nei confronti della collettività, esclusivamente servizi naturali e indispensabili, per la cui mancata ingiustificata condivisione il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle dovrebbe rispondere all’opinione pubblica.