Non sappiamo se le emozioni sono quelle di una promozione in campionato, ma il tifo, sicuramente, non è stato da meno.
Il tempo dello spoglio delle schede del ballottaggio, relativamente breve, è stato vissuto, all’interno del comitato elettorale del nuovo sindaco di Ragusa, con una intensità degna dei migliori appuntamenti sportivi, con la consapevolezza delle proprie forze e l’intima convinzione che si era ad un passo dal successo assoluto.
Peppe Cassì, ancora una volta, riafferma, a Ragusa, il suo ruolo di protagonista della vita cittadina, diventando Sindaco della Città dopo aver eliminato, uno ad uno, come in un campionato, tutti gli avversari, in maniera ineccepibile sotto l’aspetto della correttezza politica e del messaggio rivolto agli elettori, privo di infingimenti e di tattiche preordinate.
Ha sbaragliato il ventaglio delle candidature, ha presentato la sua candidatura in tempi solo apparentemente tardivi, ha eliminato, al primo turno, buona parte della politica tradizionale, tenendosi stretto le eccellenze della stessa, ha gestito in maniera esemplare i giorni precedenti al ballottaggio e si è presentato agli elettori per la sfida finale, con la piena consapevolezza delle sue forze.
La vittoria non poteva non arridergli, è arrivata non certo inaspettata ma sorprendente nelle dimensioni numeriche che lo hanno visto prevalere in quasi tutte le sezioni, in controtendenza al consenso per i 5 Stelle che avevano prevalso al primo turno.
Da quando c’è l’elezione diretta del primo cittadino, solo Nello Dipasquale ottenne la rielezione per il secondo mandato, ancora una volta il partito al governo non ottiene la riconferma, l’elettorato della città è da sempre alla ricerca di nuove ‘emozioni’, basti pensare che solo quattro mesi prima ha tributato un consenso dilagante ai 5 Stelle che, in una domenica di fine giugno, sono stati messi da parte come un vecchio sopramobile.
Le emozioni, con Peppe Cassì, saranno assicurate, non solo perché il soggetto è abituato ad elargirle, ma perché i programmi elettorali lo hanno preannunciato, all’insegna della necessità di ‘svegliare’ una città, forse, troppo assopita.
E la coalizione che ha scelto per affrontare questa sfida si presenta con le credenziali migliori per dare quel tocco di vivacità e di novità all’amministrazione della città che, quasi tutti i candidati, in maniera troppo appiattita, hanno ricondotto alle problematiche del centro storico e alle banali esigenze di welfare, di sviluppo economico, sempre del centro storico, senza politiche di ampio respiro per la cultura, per il turismo e per l’ambiente.
Le aggregazioni civiche, che sono state l’elemento caratterizzante della formula vincente di Peppe Cassì, hanno costituito il grimaldello per scardinare quello che restava della vecchia partitocrazia, ormai ridotta a brandelli anche per le scellerate politiche di supremazia da tutti operate in un delirio di onnipotenza.
Il nuovo sindaco si ritrova con le migliori espressioni del civismo cittadino, le più genuine, le più serie, le più qualificate per assicurare un futuro di prosperità e benessere per la città, da Ciccio Barone, motore fondamentale della candidatura Cassì a Franco Antoci, a Giovanni Iacono, agli esponenti della stessa lista Peppe Cassì Sindaco, affiancato da una squadra assessoriale di elevato livello qualitativo, con personaggi del calibro di Luigi Rabito e dello stesso Giovanni Iacono che costituiscono le punte di diamante di un quintetto destinato a fare la storia di Ragusa.
E in questa rassegna di espressioni civiche ci piace comprendere anche gli esponenti di Fratelli d’Italia che consideriamo quasi esclusivamente come nucleo di persone serie impegnate per il bene della città, piuttosto che espressioni di una partitocrazia dai numeri sempre più esigui.
Da oggi, un nuovo entusiasmante capitolo della storia cittadina.