L’inattesa mancanza del numero legale, provocata, incomprensibilmente dalla maggioranza pentastellata, era stata un segnale premonitore per una seduta del consiglio che sulla carta non doveva provocare scossoni.
Invece un appuntamento del civico consesso che ha offerto numerosi spunti di riflessione, molti dei quali inevitabilmente e necessariamente critici.
Convalidato l’ingresso in Consiglio di Maurizio Porsenna, del Movimento 5 Stelle, che prende il posto dell’avv. Giorgio Licitra, si è proceduto all’elezione del nuovo vice Presidente, di cui riferiamo in altra parte, come separatamente ci occupiamo degli interventi a proposito dell’installazione abusiva sulla spiaggia di Randello, i cui contorni restano ancora oscuri e per cui l’amministrazione non ha avuto modo di riferire in aula, anche in risposta ai quesiti posti da alcuni consiglieri.
Esaurita la fase delle comunicazioni ed esperiti gli adempimenti per la surroga del Consigliere dimissionario e per la nomina della seconda carica del consiglio, ci si accingeva alla lunga maratona, che rischiava di prolungarsi nella nottata, per l’approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2014-2016.
Era pronto per l’illustrazione l’Assessore Salvatore Corallo, ancorché fresco di nomina assessoriale e quindi latore di un atto a cui non aveva messo mano, stante la redazione avvenuta alla fine dello scorso febbraio.
Ma subito si è travolti dallo show, dall’esibizione, come sempre puntuale e competente, dei consiglieri Maurizio Tumino e Giuseppe Lo Destro, ancora una volta protagonisti dei lavori consiliari che, con le loro eccezioni, sempre frutto di attenta documentazione e di studi costanti sugli argomenti da trattare e sulla legislazione relativa, hanno messo in imbarazzo e in difficoltà tutta la macchina amministrativa, mettendone in evidenza le lacune di una azione che spesso si rivela superficiale, poco efficiente, amministrativamente lacunosa e politicamente poco produttiva.
Entrambi i consiglieri hanno sollevato due pregiudiziali, di fronte alle quali ci si è dovuti inchinare, costretti prima a sospendere la seduta, poi a rinviarla.
In una il consigliere Lo Destro ha eccepito, ai sensi della normativa regionale sulla programmazione delle opere pubbliche, la mancanza dell’indicazione dei beni immobili oggetto di diretta alienazione, che si sarebbero dovuti indicare in delibera e allegati, in apposito elenco al piano triennale.
Nell’altra pregiudiziale il consigliere Maurizio Tumino, ai sensi dell’art 14 delle stessa normativa, la legge 12 del 2012, ha eccepito come non faccia parte integrante ed essenziale del programma triennale una cartografia su scala adeguata che indichi la localizzazione di tutte le opere previste, a beneficio dei consiglieri che debbono valutare l’atto per l’approvazione. Il consigliere ha richiesto espressamente che venga fornito quanto previsto dalla legge, al fine anche di emanare un atto che sia rispettoso della normativa, e, ai sensi dell’art. 75 del regolamento consiliare ha chiesto la sospensiva dell’esame del programma.
Dopo un flebile tentativo del Presidente del Consiglio per evitare la sospensione, adducendo come motivazione che, in passato, mai la cartografia era sta prodotta né richiesta dai consiglieri, lo stesso interrompeva la seduta per un esame attento delle pregiudiziali, tenuto conto che il Segretario Generale e il suo vice non si pronunciavano espressamente in materia, rilevando qualche riserva sulle eccezioni sollevate.
Dopo una lunghissima sospensione e una attenta valutazione della problematica, pare si sia ricorso anche alla consultazione telefonica di esperti nelle materie attinenti, non si è trovata nessuna scappatoia per evitare l’impasse. Le carte parlano chiaro, ‘’carta canta’’ come si sul dire.
Imbarazzo palese e palpabile per la défaillance che coinvolge amministrazione, dirigenti e uffici e, come ha fatto rilevare la consigliera Migliore, rischia di pregiudicare i tempi per l’approvazione del bilancio, essendone il piano triennale propedeutico per la sua approvazione.
E’ stato il Presidente Iacono a chiarire che emergeva la necessità di rinviare la seduta per il tempo necessario a che gli uffici producano quanto previsto dalla normativa, la cartografia che, pare, potrebbe essere prodotta in un paio di giorni. Nell’accogliere quindi la pregiudiziale di Tumino, invitando il consiglio a prendere atto della stessa, rinviava al tecnico ing. Scarpulla una valutazione sulla pregiudiziale di Lo Destro, relativamente alla effettiva mancanza di beni da alienare.
Si veniva a determinare una situazione pirandelliana, con Maurizio Tumino che mostrava assoluta condivisione rispetto alla proposta di esaminare l’atto in seduta successiva, atto che giudicava redatto in disprezzo delle norme. E, appellandosi all’esigenza di voler esaminare un atto con tutti i crismi di legge, invitava gli uffici ad analizzare, meticolosamente e ulteriormente tutto il piano al fine di evitare altre possibili contestazioni.
Era addirittura Gulino, capogruppo dei 5 Stelle, a predicare legalità, meravigliandosi di come in passato non si fosse rispettata la norma, non essendo a conoscenza che si tratta di una norma recente del 2012. Gulino ha invitato, altresì l’amministrazione a prendere atto di eventuali responsabilità degli uffici.
Il Presidente Iacono, dicendosi fiducioso che i vizi riscontrati possano essere sanati in tempi brevi, confermava, in chiusura di seduta, la piena legittimità delle eccezioni sollevate che ha considerato produttive per un proficuo lavoro del consiglio.