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Chiaramonte, Skiffariati: in scena con “E ciamammula tutti – fra leggenda e tradizione”

by Redazione
5 Novembre 2018
in Politica
Chiaramonte, Skiffariati: in scena con “E ciamammula tutti – fra leggenda e tradizione”
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Tornano in scena gli “Skiffariati”, gruppo teatrale di Chiaramonte, con uno spettacolo dedicato alla festa della Madonna di Gulfi: “E ciamammula tutti – tra leggenda e tradizione”. Lo spettacolo è stato recitato ieri sera in sala Annunziata. Il gruppo degli Skiffariati, nato nel 2006, è costituito da circa 18 elementi.

La pièce è già stata portata in scena tre anni fa ma, come spiega uno dei membri del gruppo, Giovanni Frasca: “Anche se questo spettacolo è stato proposto tre anni fa, abbiamo aggiunto qualcosa di nuovo. Infatti, aggiungiamo sempre nuovi particolari e dettagli”.

Lo spettacolo dura circa un’ora ed è articolato in diversi momenti che riguardano non solo la storia leggendaria della statua della Vergine di Gulfi, ma anche aneddoti e curiosità che fanno parte del folklore popolare chiaramontano: dal leggendario sbarco a Kamarina al venerdì della “svelata”, passando per la caduta del 1973, la “salita” e “u cuncursu”, le tradizioni del passato della domenica “In albis” e, per finire, la discesa.

Non è uno spettacolo teatrale nel senso più classico del termine. Si avvicina molto, infatti, al genere sperimentale con interazioni fra il pubblico, arrivo degli attori direttamente dalla porta d’ingresso e scenografie che non servono per ricostruire ambientazioni, ma per proiettare video e foto. In un certo senso, lo spettacolo vuole portare in scena dei quadri estemporanei e gli attori utilizzano molto la comunicazione non verbale. Non manca neppure una buona dose di improvvisazione.

Sebastiano Scollo, anche lui membro del cast, spiega: “Noi abbiamo voluto mettere in scena questo spettacolo per rivivere da chiaramontani la festa della Madonna. Solo chi è nato qui può capire veramente cosa significa. Inoltre, essendo una festa conosciuta in tutta la provincia, la pièce è stata costruita in modo da far conoscere anche ai non chiaramontani il significato di questa tradizione”.

A fare da filo conduttore, le poesie di Angela Dipasquale, Sergio D’angelo, padre Giuseppe Barbera e Luciano Iannizzotto, tutte interpretate e recitate dagli attori.

Giovanni Frasca, inoltre, spiega: “le musiche, i costumi e le scenografie sono veramente ricercate. Noi, infatti, ci occupiamo di tutto”. Lo spettacolo si apre con l’arrivo degli attori direttamente dalla porta d’ingresso, mentre il pubblico ascolta i rumori del mare: viene raccontata la leggenda della Madonna di Gulfi, statua scampata all’iconoclastia bizantina, arrivata fortunosamente a Kamarina e portata su un carro di buoi fino a Gulfi. I momenti solenni, sono alternati a scenette divertenti: questa, infatti, è la vera forza dello spettacolo. Si prosegue, infatti, con una rappresentazione della tradizionale “salita” della Madonna, con i giovani tiratori di corde, il venditore di palloncini e gli stendardi. A metà spettacolo, il momento più solenne e struggente: con foto d’epoca accuratamente selezionate, il pubblico assiste a quello che è forse uno dei momenti più tristi della storia di questa festa: la caduta della statua avvenuta il 29 aprile 1973.

Come si diceva, vengono alternati momenti solenni a momenti più leggeri: si passa, infatti, a rappresentare una delle tradizioni più conosciute del passato: durante i dieci giorni di festa, infatti, era consuetudine per i giovanotti chiaramontani provare a “sistemarsi” con qualche fanciulla. La scena, rappresenta due giovani (Cristina Catania e Giovanni Frasca) che flirtano in chiesa durante la messa. Dopo la rappresentazione dei mestieri a cui sono dedicate le serate di festa, gli attori hanno cantato il famoso “Inno dell’incoronazione”. Per finire, la discesa: anche in questo caso, gli attori interpretano un altro momento della tradizione in chiave ironica: nei panni di “Padre Ecco”, Sebastiano Scollo legge le offerte alla Madonna provenienti dall’estero, inceppando sui nomi italo – americani. Gran finale, veramente degno di nota, è la ricetta del “pisciruovu”. Come da tradizione, al termine della discesa della Madonna le famiglie chiaramontane si riuniscono in campagna, per mangiare la famosa frittata. Pensato come un video tutorial di youtube, con traduttori in siciliano e in inglese, lo “chef” cucina con tanto di salto in padella.

Hanno realizzato e interpretato lo spettacolo Giancarlo Catania, Giovanni Frasca, Marta Laterra, Sebastiano Scollo, Cristina Catania, Raffaele Nobile, Manuela Sammatrice, Angela Dipasquale, Valentina Morando, Alessia Filesi, Rossella Dimartino e Mario Scollo. La parte tecnica, è stata curata da Stefano Tumino e Raffaele Ferlito.

Tags: ChiaramonteMadonna di Gulfiteatro

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