‘’Ho creduto, inutilmente, nella rivoluzione culturale che il Movimento portava avanti, all’insegna di valori condivisi, come quelli della legalità, della trasparenza, dell’acqua pubblica, dei rifiuti zero’’
Inizia così la lunga disamina di Claudio Conti sui progetti intrapresi da assessore all’ambiente della Giunta Piccitto, una esperienza conclusasi all’improvviso, per divergenze di ordine puramente politico, quando ormai stavano per concretizzarsi alcune delle iniziative più importanti.
Non ci sono toni polemici nel discorso dell’ex assessore, ma, certo, non ha tralasciato nulla di tutto quanto mal digerito fino a questo momento e ora steso al sole della massima chiarezza e trasparenza per amore della verità.
Possiamo solo citare i programmi e le iniziative che Claudio Conti ha perseguito in questi nove mesi di lavoro in cui ha messo a frutto competenze, esperienze, conoscenze e legami con il meglio del mondo ambientalista nazionale. Una disamina puntuale, ricca di particolari e di riferimenti normativi e legislativi, specchio di competenze da tutti riconosciute.
Obiettivo di riduzione dei rifiuti, attraverso accordi con la grande distribuzione per i recupero di merci alimentari non vendibili dai supermercati ma ancora buoni per il consumo, istituzione del mercato del riuso, con riduzione sensibile dei materiali che vanno in discarica.
Adozione dell’impianto di pesatura dei rifiuti che avrebbe portato ad un risparmio sulla tassa o ad altri benefici di tipo economico. Predisposizione di una gara per la raccolta degli abiti usati.
Risultato acquisito quello di aver trovato la possibilità di allargamento della discarica, per 32.000 m/cubi, dopo costanti contatti con l’assessorato competente, e quello di aver convinto tutti i Sindaci ad adottare l’impianto di compostaggio, essenziale per il futuro della raccolta rifiuti.
Cuore dell’attività di Conti quello del nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti, improntato a criteri di massima trasparenza, imposto dall’impossibilità, per legge, di procedere ad ulteriori proroghe, nelle more di un difficile rapporto con l’attuale gestore per il rispetto del capitolato d’appalto, tema a cui è legata, forse, la sua defenestrazione, considerata da Conti simile a quella del magistrato Marino, a Palermo.
Si è parlato dei problemi relativi allo spazzamento, nei termini previsti dal capitolato, nulla, però è stato detto a proposito delle penali che, una volta, erano dovute dal gestore e di cui non si è più parlato.
Conti ha lavorato molto, sfruttando la collaborazione, per esempio con COREPLA, per incentivare la raccolta differenziata, che avrebbe voluto portare al 70%, senza riuscire però ad ottenere assicurazioni per stringenti controlli che si sarebbero dovuti concretizzare attraverso l’istituzione di un apposito nucleo della Polizia Municipale.
Ancora sono state citate altre iniziative intraprese, gli acquisti verdi della pubblica amministrazione, il programma di incentivazione per gli interventi in edilizia, il progetto di teleriscaldamento che avrebbe portato sensibili risparmi negli impianti sportivi, prima fra tutti la piscina comunale. Era allo studio anche un particolare impianto idroelettrico collegato alla fognatura, nonché progetti per il biogas, tutte iniziative che sono andate a rilento per la mancanza di uffici e di personale preposto.
Se queste sono state le iniziative, altrettanto corposo il lavoro di squadra con gli altri assessori, le condivisioni con i colleghi DiMartino per le costruzioni in verde agricolo, con Brafa per il recupero di merci da girare al settore servizi sociali, con Stefania Campo per l’acqua pubblica e il risparmio idrico.
Conti ha rigettato le accuse di poco tempo dedicato al suo mandato, come pure quelle di rapporti non fluidi con il personale del Comune, ci sono state, invece, diversità di vedute con il Sindaco che pure lo additava come uno dei migliori assessori, tecnicamente il più preparato nel suo settore.
Nel rivendicare il diritto di esigere rigidità nei principi, ha considerato persi di vista i principi del Movimento 5 Stelle, primo fra tutti quello del ‘tutti a casa’ che ha visto, invece, la totale assenza di elementi di discontinuità con i passato, soprattutto con quello più discusso.
Citando Seneca ha lanciato una di quelle frecciatine a cui sono usi alcuni consiglieri comunali, nell’esternare critiche all’amministrazione: ‘’Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare’’.
I rapporti difficili con il Sindaco si sono evidenziati nei contrasti per la sostituzione dell’energy manager, non condivisa da Conti, nell’adozione della Tares, contro cui nulla ha potuto l’assessore ambientalista, nonostante illustri pareri contrari, compreso quello di un importante consulente del sindaco grillino di Parma.
In pratica si è impedito di portare avanti il cambiamento, precipuamente in contrasto con i principi fondanti del Movimento 5 Stelle.
Ci sono stati anche episodi delicati, evidenziati con chiarezza, di cui il prof. Conti non ha voluto spiegare i motivi della mancata, immediata, denuncia, forse in nome di quella missione che si era intestata e che considerava come obiettivo primario della sua azione: più volte, citando i testimoni presenti, è stato pregato di allontanarsi dalla stanza in cui c’erano importanti e delicate riunioni, per la questione appalto dei rifiuti, fra il Sindaco, il viceSindaco e il gestore o con i sindacati per le problematiche del personale.
In altra occasione è stata effettuata una distribuzione di materiale informativo, pagata da sponsor di settore, la Comieco, ma degli oltre 20.000 depliant, secondo Conti, ne sono stati distribuiti solo un quarto.
Marginali gli inviti a non partecipare a interviste, presso ben identificate e citate emittenti televisive, e a convegni di citate organizzazioni datoriali che, sulla stampa, si sarebbero poste in contrapposizione all’amministrazione. Come pure il tentativo di Conti di interessarsi dei problemi ambientali legati all’agricoltura, in particolare per i progetti per il biogas, per cui c’era stato espresso invito di dirigenti regionali per il suo coinvolgimento, ma per cui trapelava la netta opposizione di alcuni agricoltori.
Claudio Conti ha concluso precisando che tutto quanto oggetto del suo lungo intervento è riferito esclusivamente a fatti, per cui ha citato anche date e testimoni in ogni caso presenti, parlando di scelte politiche sbagliate, non condivise, di una lotta che non ha potuto vincere, fra il sogno di una grande rivoluzione nella raccolta dei rifiuti e la cronica lentezza della macchina amministrativa.
Unico momento in cui si è interrotta la sua dotta loquacità quando, su espressa domanda di un giornalista, ha glissato sulle valutazioni di Legambiente circa il possibile ritorno di incompetenze e malaffare per la raccolta dei rifiuti.
In conclusione un altro illustre politico, vanto dell’intellighentia locale, teorico di valore nelle materie di competenza, che, come famosi predecessori, ha sbattuto, dopo una vita di opposizione e di critica, contro il muro di gomma della amministrazione vissuta da protagonista, non riuscendo a tradurre in pratica il grande patrimonio di teoria e di conoscenze.