Colpo di scena, ieri sera, in consiglio comunale a Chiaramonte Gulfi. Il sindaco, infatti, ha denunciato il movimento politico “Avanti Popolo”, presieduto da Antonino Di Stefano, con l’accusa di aver fornito firme false in una petizione popolare sulla sicurezza nelle contrade e nelle zone periferiche di Chiaramonte.
La petizione popolare era stata inserita come punto da trattare all’ordine del giorno perché, spiega il presidente Paolo Battaglia: “Si tratta di problemi sentiti dai cittadini, in particolare da quelli che abitano nelle zone rurali. Per questo ho deciso di inserirla come argomento di discussione in consiglio”.
Subito dopo, il presidente dà lettura di una nota inviata in mattinata dal sindaco ai consiglieri, al Prefetto e alla Stazione dei Carabinieri di Chiaramonte. In tale nota, il sindaco comunica di aver ricevuto tantissime segnalazioni da parte dei cittadini in merito alle firme della petizione (firme che ammonterebbero al ragguardevole numero di 280). Le firme, dunque, potrebbero essere false. Per tale motivo, il sindaco ha deciso di denunciare il movimento politico “Avanti popolo”. Inoltre, viene deplorata l’iniziativa presa dal presidente di inserire questo punto all’ordine del giorno.
Subito dopo la lettura della nota, il presidente spiega: “La mia opinione è che noi non siamo nelle condizioni di dire oggi se ci siano delle firme false o no. Ma il problema della sicurezza esiste. Se per delicatezza si vuole sospendere visto che ci sono indagini in corso, per me va bene. Oppure affrontiamo il problema senza parlare della petizione”.
La segretaria comunale, Maria Grazia D’Erba, dà un parere tecnico: “Entrare nel merito della petizione non è opportuno”.
Dario Cutello (PD), prende la parola: “La petizione affronta un problema serio. Io, ad esempio, ho firmato. In questa sede il consiglio non deve dire se le firme sono false o no. Piuttosto, parliamo del problema”. Anche il Presidente, annuncia: “Anch’io ho firmato la petizione”.
Antonella Occhipinti (PD), chiede di sospendere la seduta per discutere il da farsi con i capigruppo. Molti consiglieri, inoltre, sottolineano il fatto che la petizione proposta, oltre al problema della sicurezza, propone anche tantissimi altri punti che poco hanno a vedere con la sicurezza, come ad esempio l’assicurazione del WI – FI gratuito o la sagra dell’uva di Roccazzo. Il presidente concede una sospensione di un quarto d’ora. Ma dopo più di mezz’ora, i consiglieri non sono ancora rientrati in aula. Infine, il presidente annuncia il ritiro del punto all’ordine del giorno con la promessa, però, di riparlare in altra sede del problema della sicurezza.
ALTRI PUNTI DISCUSSI IN CONSIGLIO: INTERROGAZIONI, PATTO DEI SINDACI E VIA CRUCIS AL SANTUARIO
Oltre al problema delle presunte firme false, in consiglio sono state affrontati anche altri punti e interrogazioni presentate dal gruppo PD e dal gruppo Megafono. Durante le comunicazioni iniziali, si registra un battibecco fra il presidente e Giovanni Vivera (Forza Italia). Quest’ultimo, avuta la delega a partecipare alle riunioni di capigruppo da parte del consigliere Giovanni Monreale (Cambiare per Crescere), viene accusato dal presidente di instaurare un clima poco sereno soprattutto con i dipendenti comunali: “Non è la prima volta che si registrano questi comportamenti da parte di Vivera. Non mi sembra giusto che si viene a creare uno stato d’animo brutto e di agitazione nei dipendenti comunali. Monreale, se intendi dare la delega, ti chiedo di avvisarmi prima, così faccio venire le forze dell’ordine”. Ma Vivera ribatte: “Ogni volta non mi si vuole far fare le dichiarazioni. Oltre ai carabinieri, facciamo le registrazioni. Se mi delegano vuol dire che hanno fiducia in me. Non si può vietare alle persone di dire ciò che si vuole”. Il presidente: “Lei può dire quello che vuole, ma ci sono metodi e metodi. Quando c’è contrapposizione di idee bisogna stare calmi”. Scoppia un acceso diverbio fra il presidente e Vivera ma, alla fine, la questione viene abbandonata e si passa alle interrogazioni.
La prima, presentata dal gruppo PD, riguarda la trasparenza del sito web del Comune, mancante di alcune determine. Il sindaco, risponde: “Mi preme ringraziare i consiglieri del PD perché questo è un problema che si trascina da molto tempo. La trasparenza e l’anticorruzione è di competenza del segretario comunale. Noi, abbiamo fornito scanner e fotocopiatrici. Anch’io avevo evidenziato il problema. Forse, mancano anche alcuni curricula dei consiglieri comunali”.
Successivamente, si passa all’interrogazione presentata da Laura Picone (Megafono) in merito alla stabilizzazione dei 40 precari. Picone, spiega: “L’amministrazione ha dato solo indicazioni di massima. Quali sono le azioni intraprese per avviare la stabilizzazione dei precari? Si vogliono bypassare i sindacati?” Risponde il vice sindaco Laura Turcis: “Nessuno ha mai dichiarato di voler bypassare i sindacati. Si sarebbe potuto procedere alla stabilizzazione ben prima di noi. Non è stato fatto e ora è più difficile. Abbiamo convocato un tavolo tecnico con i sindacati. Abbiamo fatto parlare i precari con l’assessore Bonafede. Per la difficoltà tecnica, abbiamo chiesto il parere di un esperto. Il percorso sarà fatto di comune accordo fra i dipendenti, i sindacati e l’amministrazione”.
Subito dopo, si passa all’approvazione della cosiddetta Sinergia Iblea del Patto dei sindaci. Occhipinti (PD), dichiara: “Apprezziamo il lavoro svolto dai sindaci e dell’ingegner Sardemi. E’ un metodo che vede la partecipazione della città, del consiglio e di tutti noi”. Dopo aver precisato che il PAES (piano azione energetica sostenibile) non andrà a interferire con il PRG e dopo aver spiegato che il patto dei sindaci si pone di ridurre le emissioni di anidride carbonica entro il 2020, il punto viene approvato all’unanimità. All’unanimità, anche il punto che riguarda il progetto di realizzazione della via Crucis in un’area attigua al Santuario di Gulfi, integrato da una mozione di indirizzo del PD. Tale mozione, vuole prevedere in appositi capitoli di bilancio le somme necessarie per tale opera in modo da incrementare ulteriormente il turismo religioso. Anche questo punto, viene votato all’unanimità.