Passato, presente e futuro politico di uno dei principali volti della politica chiaramontana: Antonella Occhipinti, membro del PD, ex amministratore nella giunta Nicastro e oggi consigliere di opposizione in consiglio comunale. Nel corso di queste settimane, infatti, vi proporremo una serie di interviste dei principali leader politici di Chiaramonte sia di maggioranza che di opposizione. Antonella Occhipinti, ripercorre il passato parlando della sua candidatura nella lista “Salvatore Nicosia” e parla del presente, dando una sua opinione in merito all’attuale amministrazione. E il futuro? Come qualsiasi buon politico che si rispetti, su questo argomento lascia sostanzialmente qualche puntino di sospensione anche se, promette: “Noi ci saremo”.
Lei era candidata, durante le passate amministrative, con la lista “Salvatore Nicosia”. Come mai allora fece questa scelta?
Non è stata una scelta facile, per via della rottura che negli ultimi mesi si era consumata all’interno della coalizione, la quale ha, inevitabilmente, creato imbarazzi e determinato percorsi tortuosi.
Ad entrambi i candidati mi lega un rapporto di stima, nell’arco della legislatura con entrambi si è lavorato nel pieno rispetto dei ruoli, in totale collaborazione nonostante le diversità di vedute che su determinate questioni avevamo, ma vuoi per le deleghe che detenevamo e quindi per i progetti che abbiamo condiviso, vuoi per un fatto generazionale mi sono trovata a prediligere il progetto a mio avviso più equilibrato nei contenuti e nella composizione.
La continuità di un progetto politico già avviato e la novità di un percorso partecipato con la società civile, l’esperienza politico amministrativa di alcuni e l’esperienza maturata a livello sociale, culturale o imprenditoriale di altri avrebbero potuto costituire un punto di forza, ma cosi non è stato .
Nel nostro caso non è stato premiato il cambiamento ma la continuità visto che 4 su 5 consiglieri di opposizione sono di fatto ex amministratori e 2 su 5 area PD e quindi l’impegno di oggi, è quello di fare tesoro dell’esperienza maturata e di vivere il mandato di consigliere comunale di opposizione con la consapevolezza che ai colori politici e ai personalismi bisogna sempre anteporre il bene della comunità.
Lei è anche esponente del PD cittadino. Fu una scelta appoggiata e condivisa da tutto il partito?
La presenza di ben 3 candidati all’interno della stessa lista penso ne sia la testimonianza.
Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, come partito ci siamo trovati a fare dei passi indietro pur di salvaguardare l’unità all’interno della coalizione e anche se il “sacrificio” non è servito alla vittoria, ci permette, a tal proposito, di non rimproverarci nulla e di ringraziare chi ha votato PD e ha permesso alla lista di essere presente in consiglio.
Oggi, rifarebbe quella scelta?
Alla luce dei risultati conseguiti penso di si, la gente in fondo ha premiato la coerenza rispetto ad un progetto politico costruito nel tempo. La trasparenza e la chiarezza che ha contraddistinto la nostra azione, il fatto di non aver creato aspettative su false promesse oggi ci consente di guardare la gente in faccia senza abbassare lo sguardo e di pensare al futuro con serenità .
Che cosa non funzionò in campagna elettorale?
Probabilmente i tempi. Fino all’ultimo si è cercato di ricompattare il gruppo ed esprimere una candidatura unica di continuità. Il fatto di non esserci riusciti non solo ci ha portato via molto tempo ma ha scalfito, forse, anche l’entusiasmo e quindi non siamo stati abbastanza bravi a trasmettere il nostro messaggio rivolto al futuro ma anche ricco di contenuti già vissuti. L’impressione è che il lavoro quotidiano svolto con costanza e discrezione per la fornitura dei servizi e la gestione dell’ordinario , le conquiste fatte nel campo dei lavori pubblici e dell’edilizia scolastica, l’impegno profuso nel settore culturale, sociale e sportivo, l’aver lasciato nelle casse del comune più di un milione di euro, siano passati in secondo piano.
Vero è che abbiamo commesso errori nella comunicazione ma è altrettanto vero che abbiamo affrontato la campagna elettorale all’insegna della sobrietà, abbassando i toni ,e non perdendo di vista il senso della realtà e delle normative entrate n vigore con il governo Monti improntate alla spending review e soprattutto non abbiamo innescato aspettative irrealizzabili .
Parliamo del presente. Che cosa ne pensa del lavoro svolto fino ad oggi dall’attuale amministrazione?
Come ho avuto modo di esporre direttamente al Signor Sindaco, ritengo che l’azione politica sin ad ora svolta risulta essere inefficace, per certi versi immobile, a remare contro un mare in burrasca vedo solo lui, neanche l’ombra dei suoi colleghi di giunta e si sa che da soli non si va da nessuna parte, se non a sbattere.
Ritengo che alla città occorra un rilancio dell’azione amministrativa e anche se Il momento storico è particolare, la confusione generata dalla politiche regionali in materie di rifiuti è tanta, il passaggio di competenze alla luce dell’abolizione delle province è un disastro e non per ultima la perdita della maggioranza, non si può certo giustificare il fatto che dopo due anni ancora non siano stati avviati i lavori di opere gia finanziate durante la passata legislatura.
Siamo in attesa di vedere iniziare i lavori relativi alla messa in sicurezza della Scuola Materna di Via Fontana, della Sala Sciascia, per il recupero e qualificazione di un tratto della Via Gulfi per il quale era stato dato già l’incarico al progettista. Tante opere orientate alla sicurezza che di certo nell’immediato aiuterebbero l’economia della nostra città.
Un’azione politica che per certi versi appare incomprensibile, non si capisce il motivo per cui in controtendenza con l’orientamento nazionale e senza considerare minimamente le volontà del consiglio comunale, ci si ostina a voler mantenere in vita l’ufficio del Giudice di Pace, cosa a cui peraltro tutti i comuni della provincia, tranne Ragusa e Vittoria hanno rinunciato, con conseguente investimento di risorse che potrebbero essere utilizzate, per esempio, per la fruizione al pubblico delle strutture museali che sono perennemente chiuse.
L’impressione che si ha è che si è talmente impegnati a cambiare la realtà costruita dagli altri che non si sta pensando a costruirne una alternativa, con il conseguente immobilismo di cui la città è vittima.
Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?
Enrico Berlinguer diceva che “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno” .
Noi ci saremo! E saremo insieme a chi riesce a mettere da parte interessi personali, intende la politica come servizio e si mette a lavorare per ridare alla nostra città il futuro che merita .