L’UDC è uno dei pochissimi partiti rimasti sullo scenario politico, è pur sempre partito di governo, a Roma e a Palermo, logico che ogni tanto voglia fare mostra di sé, esibendo ministri, assessori, parlamentari e truppe cammellate, tirando fuori una problematica del momento, della serie ‘cogito, ergo sum’ .
Il momento sarebbe quello di parlare alle famiglie, alle piccole imprese, ai disagiati, come qualcuno ha anche fatto notare nelle riunioni preparatorie dell’evento, ma il partito è di grande tradizione, si pensa alla grande e quindi si parla di Fondi Europei per la stagione 2014 – 2020.
Certo, considerando che ancora non sono stati spesi tutti i fondi delle annualità dal 2007al 2013, molti dei quali impantanati nelle sabbie mobili della burocrazia regionale, sembra una provocazione, ma non è così.
Come dicevamo, presenze forti, dal Ministro D’Alia, ministro per la Pubblica Amministrazione, leader ormai indiscusso in Sicilia che si appresta ad allargare la sua leadership sul territorio nazionale, l’assessore Regionale agli Enti Locali Patrizia Valenti, il leader locale on.le Orazio Ragusa e il responsabile provinciale del partito dott. Lavima.
Tema dell’incontro, come accennato, i “Fondi Europei 2014-2020, pubblica amministrazione e territorio in sinergia per il territorio”.
Relatori il prof. Sergio Vassarri, docente di politiche regionali e fondi strutturali all’Università di Siena, che ha parlato su: “I Fondi Europei 2014-2020 come volano per lo sviluppo locale: un’occasione da non perdere”, e il prof. Fabio Crapitti, formatore e docente nei settori del credito, pubblica amministrazione e sanità, che ha intrattenuto i presenti su: “L’importanza della formazione come leva strategica per l’utilizzo dei fondi europei”.
L’evento, organizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, ha visto la partecipazione di numerosi Sindaci della provincia, nonché di un folto uditorio che ha seguito le varie fasi del Convegno.
Sono state illustrate le peculiarità del programma di fondi strutturali Europa 2020, basate essenzialmente su politiche di sviluppo finalizzate alla crescita economica, ecosostenibili e che prevedano una forte inclusione sociale, il tutto nell’ottica di politiche redistributive che siano poco appesantite dalla burocrazia, nei confronti della quale è prevista una efficace azione di semplificazione.
L’Assessore Patrizia Valenti ha voluto evidenziare gli intenti della regione che vuole essere vicina agli enti locali per lo sfruttamento delle risorse e ha anticipato l’istituzione di appositi uffici per gli stessi al fine di poter procedere facilmente alla redazione dei progetti.
Il Ministro ha parlato della rimodulazione dei fondi strutturali 2007-2013 non spesi, che sono già stati destinati ad interventi immediatamente operativi, che, a breve, potranno essere subito percepiti dalla società e dalla economia reale. I fondi saranno destinati nei settori del recupero dei beni culturali e per il sostegno alla disoccupazione e al disagio sociale.
D’Alia ha avuto modo di criticare l’utilizzo scriteriato dei fondi in passato, fondi che sono stati destinati, in parte, anche per spese correnti, cosa che ha provocato un danno non indifferente nei confronti dell’affidabilità delle nostre istituzioni. Basti pensare a quello che è successo nel settore della formazione dove si è sopperito all’incapacità progettuale con scelte politiche sbagliate.
La sfida, ha continuato il Ministro, per i prossimi anni, sarò quella di avere capacità progettuale e capacità di sburocratizzare le nostre strutture, attraverso una profonda revisione del sistema. L’obiettivo da raggiungere, attraverso una burocrazia efficiente e trasparente, è quello di attirare investimenti che non siano ostacolati a livello regionale e comunale,.
In chiusura il leader UDC ha parlato della riforma delle province, un provvedimento che, con una legge, attuerà ben tre riforme: una della Regione, una provinciale e quella che darà centralità al ruolo dei Comuni.
Ogni intervento non sarà condivisibile se serve solo a cambiare il nome. La nostra autonomia va valorizzata e non deve essere appellata solo quando il Commissario dello Stato boccia norme che non hanno copertura.
Il Ministro ha parlato dei liberi consorzi come della parte scomoda dello Statuto siciliano, di ispirazione autonomistica secondo il pensiero di Don Sturzo : i liberi consorzi devono essere veramente liberi e non identificati per legge.