di Giacomo Bentrovato
Il progetto di cinque futuri architetti siciliani.
Dall’estro di un team di giovani aspiranti architetti siciliani: Massimo Gennuso, Agata Giuffrida, Lodovico Leonetti, Andrea Rizza, Fabrizio Rizza, nasce la “Seduta Tangram”. L’innovativa versione in legno è stata studiata e realizzata con lo scopo di arredare e rendere fruibile lo spazio collettivo della facoltà di Architettura di Siracusa.
“Le nostre sedute – racconta il team – sono state concepite per la collettività. Grazie alla loro costituzione componibile e versatile possono essere scollegate tra di loro e ricomposte nel modo in cui più si preferisce, adattandosi perfettamente ad esigenze di dialogo e osservazione”.
Il progetto abbraccia pienamente la sostenibilità. Il legno è la base di tutto. “E’ un materiale affascinante – ci spiega Andrea Rizza – possiede delle proprietà straordinarie di non trasmissione del calore e al contempo una solidità talmente elevata da poter essere utilizzato come struttura di supporto. Tra tutti i materiali è quello che richiede la minor quantità di energia per la produzione, il trasporto e la lavorazione, in quanto altamente modellabile. Il legno inoltre è anche una filosofia: la convinzione che ciò che cresce lentamente perdura nel tempo, ciò che nasce dalla natura può ritornare a far parte di essa sotto altra forma ma ricca di nuova essenza e funzionalità”.
“Seduta Tangram” nasce dalla schematizzazione delle funzioni alle quali deve sottostare: una seduta che possa offrire due orientamenti e che riesca a inglobare un piano d’appoggio.
Si tratta, di tavoloni di pino e pannelli di compensato di pino di 1,8 cm di spessore di diverse forme e dimensioni assemblati con incollaggio fenolico. Quest’ultimo, offre buone prestazioni meccaniche ed elevata resistenza, quindi durabilità in ambienti con alto grado di umidità e salinità. Presenta due elementi d’appoggio partendo da un parallelepipedo a questo vengono apportati dei tagli, che accoglieranno le spalliere, costituite da tavoloni 25cm x 5cm. Ogni tavolone costituisce una seduta per 4 persone. Ruotando i due parallelepipedi e poggiando sopra questi i tavoloni, che in precedenza fungevano da spalliera e da seduta, si compone un piano d’ appoggio. L’oggetto potrà essere composto, ruotando e alternando i singoli pezzi, in varie configurazioni. Con un ulteriore alleggerimento e semplificazione del disegno nasce l’elemento a base triangolare: sedia singola e/o componibile. L’ingegnosa seduta oltre ad avere un peso contenuto ed elevate caratteristiche meccaniche, ha un prezzo modico ed è facilmente lavorabile.
Fonte: http://www.setup-web.it/