Diagnosi che non avrà bisogno di ulteriori esami e accertamenti per il male che affligge il settore degli impianti pubblicitari esterni nella città di Ragusa: l’abusivismo dilaga, i livelli di inquinamento visivo sono altissimi, le regole di adeguamento al codice della strada sono disattese, la Polizia Urbana esercita i controlli nei limiti delle disponibilità di personale, irrora, ove necessario, le dovute sanzioni ma le misure per debellare il fenomeno si scontrano spesso con esigenze di bilancio e, soprattutto, con la lentezza della giustizia e con i termini di una giurisprudenza che non sempre acclara quello che sembra evidente.
Certo non si comprende perché lavori edili abusivi vengono subito bloccati con il sequestro degli immobili, mentre gli impianti pubblicitari esterni non solo restano in piedi ma vengono anche sfruttati pubblicitariamente, in barba a qualsiasi misura.
Emerge anche, chiaramente, la mancanza di volontà politica nel voler debellare un fenomeno che coinvolge troppi interessi e che potrebbe coinvolgere anche gli stessi uffici del Comune, ancorchè abbiano rilasciato autorizzazioni. Fin troppo evidente, secondo le regole del Codice della strada, che molti impianti, per la loro posizione in prossimità o all’interno di curve e rotatorie, o sono abusivi o eventuali autorizzazioni sono state rilasciate in maniera irregolare.
Del tutto interlocutoria, quindi, la riunione della sesta commissione consiliare, convocata dal Presidente Giorgio Mirabella per venire a capo di una situazione che, ogni giorno di più, diventa insostenibile.
Alla presenza del Dirigente dott. Puglisi, Comandante del Corpo di Polizia Municipale, che era accompagnato dal Capitano Ravallese, si è sviluppata un’ampia disamina del fenomeno.
I controlli ci sono, ma esistono obiettive difficoltà per poterlo debellare in tempi brevi, le norme sono chiare ma non è facile farle rispettare.
Interventi interessanti, come quelli del consigliere Ialacqua sull’inquinamento visivo o del consigliere Spadola su vari aspetti del decoro urbano, hanno dato l’impressione di una dama dell’ottocento in una casbah. Più concreti gli interventi del consigliere Lo Destro che ha posto all’attenzione sui limiti per la rimozione degli impianti e sulle nuove normative europee che limiterebbero le dimensioni degli stessi, e quello del consigliere Maurizio Tumino che ha evidenziato l’esigenza di portare in commissione il piano per l’insediamento degli impianti 6×3 per sapere dove è possibile installare e cosa è possibile fare, sottolineando anche la contraddizione di impianti abusivi che, di fatto, vengono legittimati dall’accettato e accertato pagamento della tassa di pubblicità.
Per una volta maggioranza e opposizioni si sono trovati d’accordo sulla necessità di intervenire sulla questione, condividendo anche l’esigenza di arrivare presto al piano di sburocratizzazione e di semplificazione dei regolamenti per cui è stata chiamata in causa l’amministrazione.
Numerosi interventi di altri consiglieri hanno posto all’attenzione gli aspetti riguardanti il volantinaggio e la posa di tabelle e cartelli indicatori, altri aspetti della pubblicità esterna che attengono anche al decoro urbano e che sono anche soggetti a precise normative puntualmente disattese e mai osservate.