Che un uomo di sport, un fuoriclasse della sua specialità, l’uomo simbolo di una formazione vincente, improntasse anche il suo ruolo di politico, di sindaco, al gioco di squadra che per tanti anni lo aveva visto protagonista, era pressoché scontato.
Come in tante partite, quello che ha concluso, quasi sempre infilando la retina senza neppure toccarla, è stato sempre lui e lo sarà anche in politica, ma ci vuole chi rimette la palla da fondo campo, chi orchestra il gioco, chi collabora al centro, ai lati e dentro l’area, ma alla fine chi mette la firma è sempre il numero 1.
Ma tutto avviene nel contesto di una squadra, o, meglio, dello spirito di squadra.
Peppe Cassì ha dimostrato di essere uomo di squadra, a dispetto della sua fama di risolutore unico di tante sfide, e alla squadra ha improntato anche la sua scelta di scendere in campo per rivestire il ruolo di Sindaco della sua città.
Anche quelli che sono stati, o sono ancora, tifosi di un’altra squadra debbono ammettere, con sportività, ma sarà assai difficile per qualcuno, non solo la vittoria di Cassì ma, anche e soprattutto, l’essere stato leader indiscusso di un a squadra.
E che squadra!
A cominciare dal comitato elettorale, dove si sono riuniti personaggi di tutte le classi sociali e di tutte le professioni, arti e mestieri, animati, come non mai, da uno spirito di vittoria che ruotava solo attorno al leader.
Poi c’è stata la squadra assessoriale e lì c’è stata l’ora delle scelte eccellenti, soprattutto in prima battuta quando la battaglia con l’opinione pubblica e con gli avversari doveva ancora cominciare.
Non che le scelte finali siano state da meno, però, di certo, l’impatto dei primi tre nomi della compagine assessoriale è stato determinante nello stabilire le distanze e i risultati ne sono stati la prova, anche relativamente a questo aspetto, con la sola formazione grillina che ha potuto tenere testa, ma con le difficoltà che, alla fine, si sono rivelate determinanti.
Ma squadra di eccellenza è anche quella del gruppo consiliare che esce solo dalla sua lista e dalla quale è venuto fuori il Presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Ilardo, che costituisce, per l’amministrazione Cassì, un must, introvabile sintesi di esperienza politica e amministrativa per il delicato ruolo da rivestire.
Ispirato ancora da uno spirito di squadra, Peppe Cassì decide ora di avvalersi di un top player e ancora una volta si tratta di una prima scelta che, per ora, collaborerà con il primo cittadino in materia di turismo e di spettacoli.
Il geom. Francesco Barone, al secolo Ciccio Barone, entra nella squadra per occuparsi di due settori importanti, uno dei quali, il turismo, nelle sue mani, può diventare il volano della crescita e dello sviluppo di Ragusa e del suo territorio, l’elemento determinante per un rilancio della città.
Ha lavorato molto Cassì per assicurarsi la collaborazione di Ciccio Barone che, a dispetto degli sterili e vuoti pettegolezzi dei perditempo, ha trovato, da tempo, nel lavoro, la sua nuova passione, tale da fargli dimenticare, quasi, la politica.
Ma quando si deve raggiungere un obiettivo, e lo si deve fare in tempi relativamente brevi, occorre anche, per certe fasi della gara e in certi settori del percorso, che il pilota sia di prim’ordine, soprattutto quando c’è da recuperare terreno perduto.
Molti, in maniera consona allo stile che li contraddistingue, vorrebbero sbrigare la pratica Ciccio Barone come un fatto scontato, ma sono state solo consulenza e collaborazione, peraltro vincenti, nella campagna elettorale, consulenza e collaborazione che hanno avuto un seguito nei primi giorni di sindacatura e che ora il primo cittadino ha voluto confermare per iscritto, temendo forse che l’asso fosse in procinto di riimmergersi nel lavoro per altri cinque anni
E siamo certi che la campagna acquisti non finisce qui, ci sono rumors di altri ingressi eccellenti a Palazzo dell’Aquila, in settori strategici, che concorreranno a perfezionare la squadra che vuole essere una squadra sempre da 100 punti.